L'ex Asilo Filangieri di Napoli, fedele alla propria linea, allo spirito che lo pervade e alle finalità verso cui è proteso, ha iniziato a tessere la propria Tela fatta di aggregazione, inclusione e interazione, per un progetto che va oltre l'arte interdisciplinare, per assumere i contorni di un'"opera" collettiva dalla forte impronta socio-culturale.

"Nata durante la quarantena, La Tela è uno spazio web di libera condivisione, popolato da materiali raccolti ed elaborati dalle persone che abitavano l’Asilo, rimaste prive di spazio materiale in cui ritrovarsi, ragionare e creare, e da persone che si sono lasciate coinvolgere dal processo creativo. Trasferendo online il desiderio di un’azione collettiva che trascendesse il contributo del singolo e mosse dall’urgenza di prendere parola in quel momento tramite i linguaggi dell’arte, quelle persone hanno provato a immaginare percorsi diversi dagli abituali, approfittando di un nuovo tempo, divenuto improvvisamente lento - ci racconta l'Asilo - Nel momento in cui la contingenza obbligava alla distanza, si è pensato di fare dell’imprevisto una guida, dell’improvvisazione un motto: molti dei contenuti che disegnano la Tela nascono come semi sparsi, messi poi a interagire tra loro per scoprire cosa ti combina il caso. La Tela così è diventata un esperimento per dare forma ad una mega composizione (o non-composizione) in cui niente è determinato, predefinito, sia per via di una percentuale di alea introdotta nell’interazione tra gli elementi, sia per via della premessa di poter modificare tutto in ogni momento. Inoltre ogni inevitabile errore che può manifestarsi nel codice di programmazione non è respinto ma viene accolto come possibilità generatrice di ulteriori possibilità.

Visitandola ci si imbatte in immagini, si ascoltano letture dal contenuto di varia natura, dal poetico al politico, si avviano video montati durante la quarantena, si leggono testi. Il tutto immerso in flussi musicali basati su criteri combinatori, che prendono forma dall’assemblaggio, anche questo parzialmente casuale, di linee sonore registrate con ogni mezzo disponibile da un centinaio di musicisti sparsi in tutta Italia mentre erano chiusi in casa durante il lockdown (è possibile trovare maggiori informazioni sui flussi sonori qui: http://www.exasilofilangieri.it/chiamata-flusso-sonoro/).

Pubblicata domenica 14 giugno, la Tela è anche l’embrione di ciò che un giorno potrebbe prendere una nuova forma ed essere visto e ascoltato dal vivo. Inoltre, in continuità col pensiero fondante dell’Asilo, la Tela è anche un’occasione per interrogarsi sul fare arte oggi: un’arte priva di una direzione prestabilita, alla quale innanzitutto preme mettere in scena principi di orizzontalità, cooperazione e interdipendenza. È su questo piano che si è provato a intrecciare il percorso politico e relazionale con la sperimentazione artistica.

Dal momento della sua pubblicazione (http://www.exasilofilangieri.it/la_tela/), La Tela è aperta a qualunque intervento: sul sito dell’Asilo (all’indirizzo http://www.exasilofilangieri.it/arti-virali/) è possibile conoscere le modalità per partecipare alla sua elaborazione. Dare il proprio contributo significa essere disponibili a considerare la propria proposta non come progetto finito, ma come punto di partenza per un’azione condivisa (è per questa ragione che si parla di “arti derivate”): attraversandola ci si accorge infatti che nessuno dei contenuti è chiuso, bensì pronto a ibridarsi accompagnandosi a qualcos’altro. Da questo punto di vista è impossibile prevedere ciò che diventerà la Tela in futuro".

M.S.