Dopo la fase più grave di emergenza sanitaria innescata dal coronavirus, il mercato immobiliare a Roma ha messo in evidenza importanti differenze tra locazioni e compravendite, con la domanda dei potenziali compratori che ha risentito della situazione pandemica. Già a partire dal mese di maggio del 2020, con la fine del lockdown, nella Capitale si è assistito a un effetto rimbalzo, per di più con una progressione rapida e numerose visite negli immobili. Ecco, quindi, che lo scorso mese di luglio è stato caratterizzato da una cospicua quantità di accordi preliminari di vendita, a maggior ragione per chi aveva già pianificato le transazioni prima di marzo.

I prezzi

Per ciò che concerne i prezzi di vendita, è stato riscontrato un approccio per così dire aggressivo da parte di una buona fetta di acquirenti, che hanno inoltrato proposte di acquisto con importi più bassi, fino al 20% in meno, ipotizzando una riduzione dei valori soprattutto in previsione dei mesi più freddi. Non molte di queste proposte, in realtà, sono andate a buon fine, visto che i venditori hanno opposto la propria resistenza a offerte ritenute non accettabili.

L’offerta di nuove vendite

A causa della situazione di emergenza, poi, l’offerta di nuove vendite è diminuita, non solo perché per il periodo estivo le transazioni fanno segnare un effetto svuotamento, con la riduzione della “riserva” che il Covid aveva messo in stand by, ma anche perché coloro che avevano in programma delle transazioni hanno preferito adottare un atteggiamento attendista. Dopo che erano state concluse le vendite cominciate tra il mese di dicembre e quello di febbraio, la rimozione del lockdown ha permesso di concludere gli affari.

Le previsioni per i prossimi mesi

Secondo gli esperti, una riduzione consistente dei prezzi di richiesta difficilmente si potrebbe concretizzare: è probabile, dunque, che i valori non si discostino troppo da quelli di prima dello scoppio della pandemia, a maggior ragione nel caso in cui il calo delle nuove offerte di vendita sarà accompagnato da una forte domanda. A Roma, comunque, gli immobili più richiesti sono i trilocali, meglio se con il terrazzo o il balcone, situati in zone centrali. Le periferie sono ben accette sono se ben servite dai mezzi di trasporto pubblici.

Come vendere casa a Roma

I proprietari di casa che a Roma hanno in programma di vendere il proprio immobile potrebbero anche prendere in considerazione l’ipotesi di affidarsi a Casavo, una startup il cui obiettivo è quello di favorire l’innovazione in ambito immobiliare. Questa realtà si propone come un acquirente immobiliare istantaneo che intende rendere più veloce l’iter di acquisto e di vendita delle case, in modo da garantire un valore aggiunto a entrambe le parti coinvolte in una transazione. Chi vuol vendere casa può raggiungere il proprio obiettivo in non più di 30 giorni: è questa una delle caratteristiche peculiari dell’acquisto diretto, che richiede al massimo due visite della casa.

Casavo: ecco come funziona

Il meccanismo di funzionamento di Casavo si basa su un sistema di valutazione automatizzato che a propria volta fa riferimento a un algoritmo con parecchi parametri del settore. Questo vuol dire che sono numerose le variabili che vengono tenute in considerazione, tanto dal punto di vista qualitativo quanto dal punto di vista quantitativo. I potenziali venditori hanno la possibilità di conoscere il valore preciso del proprio immobile e ricevono entro 48 ore un’offerta di acquisto, che ovviamente sono sempre liberi di decidere se accettare o rifiutare. Il tutto avviene con un processo diretto e semplice, rendendo superfluo il ricorso a un’agenzia immobiliare. E non è tutto, perché non c’è neppure bisogno di un ufficio notarile.

Che cosa succede agli immobili venduti

Gli immobili che vengono comprati sono sottoposti a ristrutturazione prima di essere rimessi sul mercato: è per questo motivo che viene assicurato un incremento di valore. Ma la ristrutturazione ha anche altri vantaggi, in quanto rende più probabile la vendita e al tempo stesso contribuisce a migliorare in maniera continua il patrimonio immobiliare. Di Roma, in questo caso, ma non solo: Casavo, infatti, è presente anche in altre grandi città italiane come Milano, Firenze e Torino, oltre che a Madrid.