NAPOLI. Un evento culturale a tutto tondo, “Vοῦς – principio ordinatore”, ideato e presentato dall’Istituto Isabella d’Este Caracciolo di Napoli, sabato scorso in piazza Mercato.
Chi ha avuto modo di conoscere ed assistere alle numerose manifestazioni che il rinomato istituto superiore napoletano mette in scena da dieci anni sotto la guida del suo Dirigente Scolastico, la dott.ssa Giovanna Scala, sa che in queste occasioni nulla è lasciato al caso, dalla scelta della tematica a quella della location.  Due, infatti, gli obiettivi dell’evento di chiusura di un anno scolastico intenso: porre l’attenzione sulla problematica relativa all’impatto ambientale dell’industria della moda e proporre delle soluzioni in materia di riqualificazione di Piazza Mercato.
La performance artistica portata in scena in piazza è stata, infatti, preceduta da un evento nell’Aula Magna del d’Este Caracciolo dal titolo “Focus su Piazza Mercato: nuove prospettive e nuove sfide per la ripresa e resilienza del Foro Magno”.
Al centro del dibattito organizzato dalla D.S. dell’istituto partenopeo, cui hanno preso parte rappresentanti istituzionali e personalità di rilievo nel mondo dell’impresa, alcune interessanti proposte per risollevare le sorti di una delle piazze più belle e antiche della città di Napoli, cosa che ovviamente avrebbe delle ripercussioni a dir poco positive sulla qualità della vita dei cittadini e sulle prospettive future dei giovani del quartiere.  “Questa piazza che ha visto nascere il made in Italy ha una vocazione specifica di tipo culturale e sociale e ha necessità di rivedere i canoni di formazione e competenze; chiediamo delle sovvenzioni per delle startup pensate insieme alle aziende al fine di mettere in campo una sinergia fra parole e fatti, fra progetti e azioni concrete”, ha affermato Giovanna Scala nel suo appello alle Istituzioni.
Piazza Mercato fatica ad uscire dallo stato di degrado e abbandono che vive da anni, nonostante sia al centro degli interventi di numerose associazioni del quartiere, eppure il suo essere luogo di grande interesse storico e culturale è indubbio, così come il suo potenziale socio-economico. “Pensiamo a una finanza per gli artigiani, per i giovani, per le startup e quindi a una finanza per il lavoro, per cui credo che noi qui presenti insieme possiamo fare un grande percorso per dare ai giovani un futuro migliore”, ha dichiarato Amedeo Manzo, Presidente BCC, che ha preso parte al dibattito insieme a Chiara Marciani e Maura Striano, rispettivamente Assessore alle Politiche giovanili e al Lavoro e Assessore all’Istruzione     e alla Famiglia del Comune di Napoli, Giuseppe Maiello, Presidente Idea Bellezza SpA, Ferdinando Grimaldi, Presidente CIS di Nola, Stefano Cimmino, Cimmino Tessile, Raffaele Carlino, Presidente Carpisa, Carlo Palmieri, Presidente Fondazione ITS Moda Campania e Vicepresidente SMI.
Ad accogliere gli ospiti ci hanno pensato gli studenti dell’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” dell’istituto che, in linea con la tematica dell’evento serale, hanno preparato tutta una serie di prelibatezze culinarie offerte in modalità zero impatto ambientale, accompagnandoli poi in piazza Mercato per assistere all’evento di moda.
A dare inizio allo spettacolo in piazza, il celebre scambio di battute fra Kublai Khan e Marco Polo che segna la fine dell’indiscusso capolavoro calviniano “Le città invisibili” e ben sintetizza il lungo iter progettuale che ha coinvolto studenti e docenti dell’Istituto partenopeo in questo lavoro dalle finalità ultime non poco ambiziose. E’ attraverso l’intelletto (da qui il richiamo al termine greco Nous) che docenti e studenti propongono di ristabilire un ordine nel caos generato dall’industria tessile in termini ambientali: ogni anno finiscono in mare 0,5 mln di tonnellate di fibre sintetiche ossia il 35% delle microplastiche primarie rilasciate nell’ambiente; il settore abbigliamento e calzature è inoltre responsabile del 10% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra, vale a dire che emette più gas serra dei voli internazionali e dei trasporti marittimi messi insieme.
E’ dall’analisi di una problematica non più trascurabile e dal desiderio di restituire forma e bellezza agli elementi primari sui quali si regge la vita dell’uomo sulla Terra che è nato Nous – principio ordinatore. Partendo dal punto cardine della prassi progettuale alla base dell’insegnamento portato avanti dall’Istituto partenopeo, gli abiti indossati dagli studenti, sono stati ideati sulla base di una destrutturazione di molteplici elementi artistici e architettonici, per rappresentare i quattro elementi della natura: fuoco, terra, acqua, aria. “La volontà di dedicarmi a un progetto inerente a questo tema risale a prima della pandemia – ha spiegato la Scala – Alle spalle di quest’evento c’è un lavoro lunghissimo che ha coinvolto le risorse umane dell’Istituto che come me credono che il talento da solo non basti, ma servono studio, impegno, dedizione e aggiornamento costanti se davvero si vuol creare un ponte solido fra il mondo dell’istruzione e formazione e quello del lavoro, nel rispetto dell’individuo e dell’ambiente”.
La kermesse che ha illuminato Piazza Mercato ha visto una peculiare sfilata di moda i cui abiti e accessori sono stati tutti realizzati a mano con tessuti ecosostenibili e/o riutilizzati. Il tutto accompagnato da musica, danza live e immagini ad hoc proiettate sui led wall installati in piazza per l’occasione ai lati della suggestiva Key of Today dell’artista Milot.
Dal Focus su Piazza Mercato all’evento di moda per una moda che rispetti l’individuo e il pianeta intero nella piazza stessa, l’iniziativa ad opera dell’ISIS d’Este Caracciolo, da anni punto di riferimento nel panorama italiano relativo all’istruzione e alla formazione, ha avvalorato la tesi secondo la quale quelle della cultura, dell’impegno, del senso civico e della collaborazione fra le parti, siano le uniche vie da percorrere per affrontare “l’inferno che abitiamo tutti i giorni”. Tutto sta nel riconoscere il valore che iniziative come queste hanno e impegnarsi affinché i buoni propositi non restino soltanto tali, che le richieste trovino risposte concrete e che il pensiero di costruire un mondo migliore sia costantemente alimentato “e farlo durare, e dargli spazio”.