Alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è stato firmato il rogito del Palazzo dell’Arcipretura di San Casciano dei Bagni per destinarlo a sede del museo che ospiterà i Bronzi (cinque dei quali alti quasi un metro, in esposizione al Quirinale fino alla fine di ottobre) e gli altri reperti provenienti dallo scavo del Bagno Grande. Si tratta dei Bronzi risalenti a un periodo compreso tra il II secolo a.C. e il I d.C., protetti per 2.300 anni dal fango e dall'acqua bollente delle vasche sacre del santuario votivo insieme a monete, ex voto e iscrizioni latine ed etrusche. Il santuario, con le sue piscine ribollenti, le terrazze digradanti, le fontane, gli altari, esisteva almeno dal III secolo a.C. e rimase attivo fino al V d.C., quando, in epoca cristiana, venne chiuso ma non distrutto. Le vasche furono sigillate con pesanti colonne di pietra e le divinità affidate con rispetto all'acqua, per cui rimossa quella copertura “è di fatto il più grande deposito di statue dell'Italia antica per importanza secondi solo a quello del 1972 dei Bronzi di Riace. La terra e l’acqua ci hanno restituito quelle eccezionali testimonianze di  culto che ci ricongiungono con le nostre più antiche radici”, ha affermato il ministro che ha aggiunto: “Ai tempi del ritrovamento mi sono subito attivato affinchè l’ingente corpus di reperti potesse subito ritrovare una sede espositiva in loco degna”, ha sottolineato Sangiuliano. Il Ministero continuerà ad investire nella zona: altri finanziamenti saranno destinati alla ricerca, mentre i terreni circostanti l’area saranno espropriati per consentire l’ampliamento degli scavi e i restauri che saranno condotti all’Istituto Centrale del Restauro. L’Istituto garantirà anche la messa in sicurezza e la fruibilità dei reperti.                                                                                             I Bronzi di San Casciano (ventiquattro statue di origine etrusca e romana) sono tra le cinque scoperte archeologiche del 2022 finaliste della 9ª edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” promosso dalla Borsa mediterranea del turismo archeologica e da Archeo che hanno inteso dare il giusto tributo alle scoperte archeologiche attraverso un Premio annuale assegnato in collaborazione con le testate internazionali media partner della Borsa: AntikeWelt (Germania),arCHaeo (Svizzera),Archäologie in Deutschland (Germania), Archéologia (Francia), CurrentArchaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia).

Il direttore della Borsa Ugo Picarelli e quello di Archeo Andreas Steiner hanno condiviso questo cammino in comune, consapevoli che “le civiltà e le culture del passato e le loro relazioni con l’ambiente circostante assumono oggi sempre più un’importanza legata alla riscoperta delle identità, in una società globale che disperde sempre più i suoi valori”. Il Premio, dunque, si caratterizza per divulgare uno scambio di esperienze, rappresentato dalle scoperte internazionali, anche come buona prassi di dialogo interculturale e cooperazione tra i popoli.

Finaliste con i Bronzi di San Casciano sono l’Egitto con l'antica necropoli di Saqqara a Giza e la piramide della regina Neith con 300 bare e 100 mummie; il Guatemala con le tracce del più antico calendario Maya; l’Iraq con il ritrovamento dal fiume Tigri nel bacino idrico di Mosul di una città dell’età del bronzo. In Turchia è infine riapparsa a Midyat in provincia di Mardin una grande città sotterranea risalente a 2.000 anni fa.