Alberto Angela, Katerina Dellaporta, Romy Wicke e Massimiliano Marazzi: sono questi i divulgatori scientifici ai quali andranno i massimi riconoscimenti della Bmta, Borsa mediterranea del Turismo archeologico, che si svolgerà a Paestum da 2 al 5 novembre. Promotori della Borsa, la Regione Campania, la Città di Capaccio Paestum e Parco archeologico di Paestum Velia; l’organizzazione è di Leader, ideatrice dell’evento venticinque anni fa.

Al paleontologo e conduttore Alberto Angela, andrà il riconoscimento “per il contributo straordinario alla conoscenza del patrimonio culturale sommerso e in particolare ai beni archeologici subacquei. L’archeologia subacquea del Mediterraneo, di laghi, fiumi e lagune, in particolare la Laguna di Venezia, devono ad Alberto Angela la corretta informazione su dove e come opera l’archeologo subacqueo, senza cedere al solo lato spettacolare e sensazionalistico. L’esauriente informazione, accompagnata da immagini, che oggi vanno ad arricchire la documentazione della storia dell’archeologia subacquea italiana, possono a buon diritto costituire un manuale di come rendere noto al grande pubblico cosa sia il patrimonio culturale italiano”.

A Sebastiano Tusa (nella foto), assegnato il Premio “Paestum Premio Napoli”, in memoria del grande archeologo, dello studioso, dell’amico della Borsa, ma soprattutto dell’uomo del Sud, che ha vissuto la sua vita al servizio delle istituzioni per contribuire allo sviluppo locale e alla tutela del Mare Nostrum. Ugo Picarelli, fondatore e direttore della Bmta, lo ricorda così: “Sebastiano si prodigò per il ventennale della Borsa, nel 2017, invitando a Paestum i responsabili dell’Archeologia subacquea dei ministeri della Cultura europei per la conferenza sulla ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale sommerso mediterraneo, oltre le prestigiose iniziative, che di anno in anno lo videro protagonista, in particolare nel 2008 la presentazione ufficiale con Folco Quilici del documentario “Un’isola nel tempo”. In quegli stessi giorni di novembre 2019 a Paestum proposi alla consorte Valeria Li Vigni, alla quale fu consegnato il Premio, di inserire, annualmente all’interno del programma della Borsa, una iniziativa di carattere internazionale, volta a ricordare l’impegno e le progettualità di Sebastiano Tusa e di condividerne contenuti e propositi con Luigi Fozzati, invitandolo quale coordinatore scientifico, non solo per carisma e competenza, ma anche quale comune amico di Sebastiano e della Borsa”.

Il riconoscimento alla carriera andrà a Katerina Dellaporta, già consigliere del ministro della Cultura greco in materia di archeologia subacquea, direttore generale del Museo Bizantino e Cristiano di Atene. Questa la motivazione: “Per il ruolo decisivo svolto, nel panorama mediterraneo, per l’affermazione dell’archeologia subacquea come ambito specifico di tutela, ricerca, valorizzazione. La sua esperienza ha supportato con successo le iniziative Unesco per l’archeologia subacquea in tutto il mondo. Il suo costante impegno ha riguardato le varie tipologie di siti sommersi: dagli insediamenti alle infrastrutture (porti), ai relitti sia antichi sia moderni, contribuendo allo sviluppo delle tecnologie d’indagine, studio e valorizzazione, ma anche dimostrando che la cooperazione internazionale nelle attività di archeologia subacquea è una delle strade più utili da intraprendere per far conoscere il patrimonio culturale che il Mediterraneo ha conservato e come vada preservato”.

Per la migliore mostra dalla valenza scientifica internazionale riconoscimento a Romy Wyche, direttore del Museo Dipartimentale dell'Antica Arles per la mostra “Trésors du fond des mers. Un patrimoine archéologique en danger” (22 ottobre 2022 - 20 febbraio 2023) che ha il “merito di avere affiancato l’esposizione di reperti di straordinaria fattura artistica con la manifestazione esplicita e senza mezzi termini del problema irrisolto della tutela del patrimonio archeologico sommerso del Mediterraneo. Piacere e dolore affiancati nella stessa mostra, che evidenzia l’importanza di quello che il Mediterraneo ha conservato e nello stesso tempo ha perso, perde e rischia ancora di perdere in futuro. Non basta aprire gli occhi sulla bellezza, occorre anche sapere che questa bellezza è minacciata da pericoli vecchi e nuovi: dal furto al danneggiamento irreparabile dovuto all’intensificarsi dello sfruttamento dei fondali del Mediterraneo”. Al Progetto Vivara, di Massimiliano Marazzi, Ordinario Culture dell'Egeo e Anatolia Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, va infine il riconoscimento “per la metodologia interdisciplinare applicata per la prima volta in un’isola del Mediterraneo: Vivara (Comune di Procida). La novità progettuale si articola sia nella costituzione della “Biblioteca dei reperti” a favore di studiosi e studenti che nella costruzione di una nuova cartografia dei fondali marini attraverso rilevazioni ortofotogrammetriche. La nuova cartografia sarà in primis utilizzata dall’ente Parco che gestisce la Riserva Naturale di Vivara, quale mezzo essenziale per la protezione e la conservazione di tutta l’area marina oggi sommersa, nell’età del Bronzo tutta emersa e frequentata dagli abitanti dell’Isola di Vivara, della quale si ricostruirà anche la mappa dell’antico porto; archeologia subacquea ed ecologia marina lavorano insieme per la tutela del Mediterraneo”.

La XXV Borsa mediterranea del Turismo archeologico si svolgerà a Paestum da giovedì 2 a domenica 5 novembre. L’edizione 2023 assume una particolare importanza, in quanto celebra il venticinquesimo anniversario, condividendolo con il Parco Archeologico di Paestum e Velia e la Certosa di Padula, che proprio nel 1998 furono inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco nell’ambito del riconoscimento attribuito al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, oggi anche Alburni.