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Frammenti di esistenza, finissage della personale di Luciano Caruso

Sarà presentato il volume “Il filologo visionario e l'apprendista" di Alberto Brambilla

Frammenti di esistenza, finissage della personale di Luciano Caruso

Luciano Caruso, la via della seta: da qui parte lo più gran fiume del mondo (foto di Filippo Marietti)

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Appuntamento alle ore 18 del 22 gennaio al Frame Ars Artes (corso Vittorio Emanuele 525, Napoli) per il finissage della mostra “Frammenti di esistenza", personale di Luciano Caruso. Nell'occasione sarà presentato il volume “Il filologo visionario e l'apprendista" di Alberto Brambilla, stampato da De Piante, realizzato dall'Archivio Luciano Caruso e il collettivo Tab - Take Away Bibliographies.

LA MOSTRA

Luciano Caruso – Frammenti di Esistenza è la personale dell’artista (1944-2002) a cura di Paola Pozzi e Michele Maria Caruso nella galleria FrameArsArtes di Napoli, testo critico di Silvia Piffaretti.

“La mostra si propone come una “deriva” – citando un concetto tanto caro ai Situazionisti apprezzati dall’artista – entro i frammenti di esistenza di Caruso per compiere un viaggio metaforico nella sua complessità, afferrabile al di sotto di molteplici stratificazioni, non soltanto materico-pittoriche, ma anche culturali-enciclopediche derivanti dai suoi molteplici interessi.” (S. Piffaretti)

La poetica del Frammento accompagna Luciano Caruso per tutta la sua vita artistica: dal frammento prende nome la galleria FrameArsArtes che “grazie allo stretto rapporto personale della gallerista Paola Pozzi con l’artista, si rivela uno dei luoghi più adatti per accogliere questa esposizione” scrive la Piffaretti.

La mostra, si snoda in un percorso con una trentina di opere. La scelta è stata fatta guardando al tema del frammento e del viaggio. Le opere provengono per la maggior parte da un collezionista privato che ha negli anni acquistato un patrimonio che solo oggi decide di mostrare al grande pubblico. I lavori, quasi nella loro totalità degli anni Novanta, mostrano la complessità della poetica dell’artista e della sua evoluzione dai primi quadri degli anni ’60.

L’uso della scrittura e della citazione in questi lavori si erige a caratteristica principe con l’uso di colori naturali con elementi preziosi, quali perle e foglia d’oro e carte pregiate e antiche. Biografia Luciano Caruso Nato nel 1944 a Foglianise, nelle montagne del Sannio, Luciano Caruso ha vissuto a Napoli fino al 1976, anno del suo trasferimento a Firenze.

Prima e dopo la laurea in Estetica medievale, lo stimolante ambiente culturale partenopeo degli anni Sessanta gli consente di effettuare le prime esperienze letterarie e artistiche, nelle quali si fondono l’impegno politico e la sensibilità di poeta che lo porta a ricercare con artisti ed intellettuali nuovi linguaggi artistici.

Frequenta così i pittori del Gruppo 58, che agiscono intorno alla “nuova figurazione”, come Mario Persico, Guido Biasi, Enrico Bugli, Bruno Di Bello, Lucio Del Pezzo, Salvatore Paladino: entrerà in contatto con l’ambiente milanese (tramite Enrico Baj, Sergio D’Angelo e Piero Manzoni) e parigino (i lettristi, François Dufrêne e i situazionisti). L’esperienza parigina degli anni Sessanta lascia in Caruso profonde tracce, come l’uso del procedimento analogico di ascendenza surrealista e la nuova positività della “lettera” liberata dalla parola.

Gli incontri a Napoli con il poeta Stelio Maria Martini e il gruppo di Linea Sud (1963-1967) e quelli con Emilio Villa e Mario Diacono a Roma dal 1965, gli permettono di incanalare questi ricchi fermenti rivolti alla ricerca di un rapporto visuale materico tra la poesia e la scrittura. I suoi primi testi scritturali risalgono al 1963-1964 e il suo primo libro-opera è del 1965. Così, da Il gesto poetico, antologia della nuova poesia d’avanguardia (Napoli 1968) in poi, è stato tutto un proliferare di scritti, saggi, note, messe a punto e riscoperte, che intrecciandosi in maniera inscindibile con la produzione verbo-visuale hanno segnato le tappe di una ricerca intensa e originale.

Nel 1967 dà inizio, assieme a Stelio Maria Martini, all’ esperienza di “Continuum”, collettivo di discussione e sperimentazione che riesce a creare una fitta rete di scambi e confronti. Studioso del Futurismo, a partire dal 1977 dirige collane editoriali con la Spes di Firenze e Belforte di Livorno, dando un contributo essenziale alla riscoperta di questo movimento che a lungo, nell’Italia del dopoguerra, era stato sommariamente identificato con il fascismo, con la conseguente totale scomparsa dal panorama culturale.

Negli anni fiorentini ripercorre e rielabora le scelte degli anni giovanili, senza perdere mai di vista la sperimentazione e la collaborazione con artisti e intellettuali italiani e stranieri che come lui non abbandonano l’idea dell’arte ribelle ad ogni tentativo di omologazione. Partecipa a molte mostre personali e a tutte le più importanti esposizioni dedicate alla nuova scrittura, poesia visiva, poesia visuale, libri d’artista, in Italia e all’estero. Luciano Caruso muore a Firenze il 16 dicembre 2002. 

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