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L'iniziativa

Premio Eugenio Martone, musica per ricordare il giovane talento scomparso

Presente anche il Conservatorio di Napoli con la presidente Carla Ciccarelli

Premio Eugenio Martone, musica per ricordare il giovane talento scomparso

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SANTA MARIA LA CARITà. Stasera non si suona solo per ricordare. Si suona per restituire vita. Alle 20.00, nel piazzale San Giovanni Paolo II, nasce ufficialmente il Premio Eugenio Martone, istituito in memoria di un ragazzo che ha fatto della musica la sua ragione di esistere. E che nella musica continua a vivere, attraverso chi l’ha conosciuto, amato e oggi sceglie di non lasciarlo andare via in silenzio.

Eugenio Martone era un talento limpido, nato e cresciuto a Santa Maria la Carità. Chitarrista, mandolinista, pronto ad abbracciare anche il basso, studiava al Conservatorio San Pietro a Majella dopo un percorso scolastico interamente dedicato alla musica. Un male improvviso e feroce lo ha portato via troppo presto.

Ma il suo nome, da oggi, diventa simbolo di talento e condivisione. Il Comune ha voluto istituire un premio che ogni anno celebrerà i giovani musicisti del territorio.

Questa sera, a tenere a battesimo l’iniziativa, sarà l’Orchestra Sinfonica del Liceo Francesco Severi, affiancata dagli studenti dell’IIS “E. Ferrari” e dell’IPSS “R. Viviani”, coinvolti in un progetto corale che intreccia suoni, parole, immagini e memoria. A dare un segno di presenza forte anche il Conservatorio di Napoli, con la partecipazione della presidente Carla Ciccarelli.

«Quando ho conosciuto la storia di Eugenio, mi sono commossa. Il suo percorso, la sua passione per la musica, il legame con la comunità, meritavano un riconoscimento duraturo», ha dichiarato Ciccarelli. «Abbiamo voluto esserci come Conservatorio per dire che i sogni dei ragazzi come Eugenio non si interrompono, ma continuano nel segno della formazione, del merito e della bellezza. Questo premio è un gesto importante: non solo mantiene viva la memoria di un talento, ma crea rete tra le istituzioni scolastiche e accende un riflettore sul valore culturale del nostro territorio».

Una serata che non è solo un evento. È un rito laico di appartenenza. Un modo per dire che Eugenio c’è ancora, e continuerà a esserci ogni volta che un ragazzo salirà su un palco per suonare col cuore.

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