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L'iniziativa

Architettura open house, successo per la settima edizione

Tanti visitatori per la mostra itinerante

L'architettura apre le porte agli appassionati, ai cittadini,  ai turisti  ed a tutti coloro che amano il bello all'interno "delle quattro mura” e non solo. Nata da un’ idea di Daniela Ricci ed Annalisa Tirrito, l’evento giunto quest'anno  alla settima edizione,  ha avuto grande riscontro da parte di un pubblico, sempre più attento a scoprire le abitazioni, studi, cantieri e palazzi  di una città che ha tanto da dire  in tema di architettura.

Tutti gratuiti gli appuntamenti che hanno caratterizzato il tour  di AOH- edizione 2024, partendo da  Chiaia, per poi passare al Vomero ed infine al centro  storico, dove gli architetti coinvolti  hanno partecipato con  creazioni di architettura, di arredi dì interni, di pittura e scultura aprendo le porte delle proprie abitazioni, degli studi, dei cantieri. La manifestazione ha dato il via  con un' evento presentato per la prima volta nell' edizione 24: "Napoli Vista dal Mare", un racconto di Francesca Brancaccio   di una Napoli vista dallo yacht Technema 70, di proprietà di Rada Hotel. Il tour è poi proseguito sulla terraferma, andando a far visita  all’ archi-artista Stefano Mango che quest’anno ha realizzato il braccialetto - simbolo della manifestazione  disegnando  la sirena Partenope stilizzata protagonista su un fondo bianco azzurrato di grande effetto, donato a tutti coloro che hanno partecipato. Un  luogo magico, il suo studio - laboratorio a  Largo Ferrandina dove l' l' architetto ha dato forma  alle sue opere . Gli abbiamo chiesto: «L' architettura incontra l' arte, lei ha disegnato la panchina di Procida ricalcando la coda di una balena ed ha  ottenuto un grande riscontro, cosa può narrarci della sua arte intrisa di salsedine e di mare?»  «Oggi l'architetto trascorre il suo tempo davanti ad un pc, per cui lo studio è un cantiere in evoluzione ma anche un  luogo di confronto con gli altri, di costruzione di oggetti partendo da materiali duttili,  che si trasformano attraverso la creatività. Il mio ambiente è un tuffo nel mare, un'immersione  nell' acqua che mi rappresenta come elemento naturale,  ecco perché qui trova tante sirene- pesce ma anche  tuffatori  all' atto dell' immersione-  tutti  manufatti in legno o in ferro- che fermano  l' attimo in cui  voliamo per unirci al mare.  E' un terzo stadio della mente, un attimo di sospensione, un momento di transizione in cui non si è ne pesce, ne uomo, ne uccello. Oppure tutto insieme, poi sono gli occhi di chi guarda a raccontare. Il mio obiettivo è dare emozione alla materia, il resto dipende dall' altro. Io spero di darne.» 

Il viaggio di  "Architettura Open house" ha lasciato  lo studio- laboratorio di Stefano Mango  per conoscere  gli architetti Giovanni Aurino e Francesca Fasanaro che hanno aperto il cantiere «Residenza Scale Napoletane» in Via Girolamo Santacroce, una trasformazione creativa di un abitato su diversi livelli, con atmosfere mediterranee e materiali campani dal basolato alle maioliche, tra terrazzi, vetrate, volte alte, e scale. Amici, ospiti ed appassionati sono poi saliti a San Martino  per far visita  ad Aldo Capasso che ha presentato  sia il suo studio: "La Stanza dell’arte" in via Annibale Caccavello   che la sua casa/Pinocchioteca , il cui grande soggiorno è tappezzato di opere dedicate a Pinocchio.   Capasso ha realizzato oltre 100 lavori di grande fantasia, assemblando, in cornici quadrate, oggettistica artigianale, libri, foto,  giornali  dedicati al mitico burattino di legno. Al tramonto la tappa è in via Cilea, dove  Alfredo Ciollaro e Manuela Tirrito , hanno presentato un viaggio di progettazione , come un lavoro in divenire , in continua evoluzione. Tanto altro stupore  ha creato la settima edizione in chi ha potuto viverla scoprendo la bravura  di Mario Toraldo, di Alessandro Ciollaro e di Maria Luisa Kitsman: insomma tanto e tante sono le emozioni provate  per chi  chi viaggia con "Archittettura Open House ", in attesa di nuove tappe da scoprire nell' edizione 2025.

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