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04 Giugno 2019 - 13:52
I consiglieri del Csm Corrado Cartoni e Antonio Lepre, di Magistratura indipendente, che non sono coinvolti nell'inchiesta di Perugia ma che avrebbero partecipato, insieme a Luca Palamara, a un incontro con Luca Lotti e Cosimo Ferri, per discutere della nomina del procuratore di Roma, si sono autosospesi. Lo hanno annunciato gli stessi togati in una nota diffusa nella tarda serata di ieri. ''Pur consapevoli e certi della correttezza del nostro operato, per senso istituzionale e per evitare attacchi strumentali al Csm - scrivono Cartoni e Lepre - comunichiamo la autosospensione dalle funzioni consiliari in attesa che sia fatta chiarezza sulla vicenda''. La decisione è arrivata al termine di una giornata che ha visto a Palazzo dei Marescialli una serie di incontri tra i gruppi e una lunga riunione di tutti i consiglieri, laici e togati, con. Il vicepresidente Ermini si era prima recato al Quirinale, in vista del plenum straordinario previsto oggi pomeriggio. E le dimissioni dei due consiglieri, o almeno la loro sospensione, erano state auspicate e sollecitate.
IDEA SORTEGGIO - Intanto fa discutere la proposta avanzata da Bruno Tinti, giornalista ed ex magistrato, sulle colonne di Italia Oggi, di sorteggiare i componenti del Csm e dell’Anm per evitare che nelle nomine dei magistrati influiscano giochi di potere e di correnti. "L'idea non ha né capo né coda" dice all'AdnKronos Giovan Domenico Lepore, ex procuratore della Repubblica di Napoli. Lepore si dice in ogni caso favorevole "all'abolizione delle correnti all'interno della magistratura: spesso le nomine avvengono seguendo logiche di corrente invece che valutando il merito".
"Il sorteggio - commenta all'AdnKronos Raffaele Guariniello, ex procuratore aggiunto di Torino - è una misura implacabile. Ma è pur sempre una retromarcia nella scelta dei migliori. Io sono per premiare chi merita, la competenza". "Capisco la proposta di Tinti, ma allora vuol dire che siamo davvero messi male - dice Guariniello - Chi garantisce che i sorteggiati non faranno le stesse cose degli eletti? La sua proposta dimostra la crisi in cui è caduto il Csm. Quando sono entrato in magistratura le correnti erano un fatto positivo, erano un luogo di confronto. Ora sono centri di distribuzione degli incarichi. Dobbiamo trovare procedure che diano garanzia a tutela della trasparenza e del merito".
Per Giandomenico Caiazza, presidente dell’Unione delle camere penali italiane (Ucpi), “il sorteggio come metodo per scegliere i membri del Csm e dall’Anm è inconciliabile con le logiche e le dinamiche democratiche. Va bene per i concorsi a premi”. “Le uniche proposte serie per arginare il problema sono quelle volte a riformare il sistema giudiziario - afferma Caiazza - partendo dalla separazione delle carriere, dalla revisione dell’obbligatorietà dell’azione penale e dal pareggio della componente dei laici all’interno del Csm”.
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