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27 Giugno 2019 - 14:34
Inchiesta tra Emilia Romagna e Piemonte. Nei guai sindaci, medici, assistenti sociali, psicoterapeuti e liberi professionisti
REGGIO EMILIA. Sindaci, medici, assistenti sociali, psicoterapeuti e liberi professionisti. Sono decine le persone indagate nell'ambito dell’operazione 'Angeli e Demoni', che ha scoperchiato un illecito sistema di gestione minori in affido. I carabinieri di Reggio Emilia, sotto il coordinamento della locale Procura e del pm Valentina Salvi hanno eseguito, tra l’Emilia Romagna ed il Piemonte, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal locale Tribunale a carico di 16 indagati.
Sei persone sono state sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari, tra cui il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, la responsabile del servizio sociale integrato dell'Unione di Comuni della Val d'Enza, una coordinatrice del medesimo servizio, un'assistente sociale e due psicoterapeuti di una onlus di Moncalieri, nel torinese. Ulteriori otto misure cautelari di natura interdittiva sono costituite dal divieto temporaneo di esercitare attività professionali e sono state eseguite a carico di altrettanti soggetti: dirigenti comunali, operatori socio-sanitari, educatori.
Sei persone sono state sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari, tra cui il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, la responsabile del servizio sociale integrato dell'Unione di Comuni della Val d'Enza, una coordinatrice del medesimo servizio, un'assistente sociale e due psicoterapeuti di una onlus di Moncalieri, nel torinese. Ulteriori otto misure cautelari di natura interdittiva sono costituite dal divieto temporaneo di esercitare attività professionali e sono state eseguite a carico di altrettanti soggetti: dirigenti comunali, operatori socio-sanitari, educatori.
Infine altre due misure coercitive del divieto di avvicinamento a un minore sono state eseguite a carico di una coppia affidataria accusata di maltrattamenti. Oltre 100 i Carabinieri impegnati nell’esecuzione dell’ordinanza cautelare e di decine di perquisizioni domiciliari. I destinatari della misura cautelare sono accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso. Tra i reati contestati, in particolare, quello di lesioni gravissime ai minori in relazione ai traumi loro provocati e di abusi sessuali. A riguardo alcuni di loro, oggi adolescenti, manifestano profondi segni di disagio (tossicodipendenza e gesti di autolesionismo).
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