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27 Febbraio 2015 - 18:48
L'ex capo della polizia può essere interrogato se non sceglie la prescrizione. Così Scajola
BOLOGNA. Nell’inchiesta sulla negata scorta a Marco Biagi, in cui sono indagati per concorso in omicidio colposo Claudio Scajola e Gianni De Gennaro, «la Procura di Bologna - ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini - ha fatto tutto quanto era possibile». Nella richiesta al tribunale dei ministri la Procura chiede di interrogare gli allora ministro dell’Interno e capo della polizia per sapere se rinunceranno alla prescrizione.
Dagli appunti di Luciano Zocchi, che era il segretario di Scajola è stata riaperta l’inchiesta bolognese. Così il prefetto Giuseppe Procaccini, nel 2002 vicecapo della Polizia: «Presi il block notes intestato al vicecapo della polizia e scrissi a De Gennaro (oggi presidente di Finmeccanica) delle preoccupazioni che Zocchi mi aveva espresso telefonicamente con particolare intensità, con affanno, per la protezione del professor Biagi. Pensavo che, tramite Zocchi, Scajola sarebbe intervenuto». Fondamentale per indagare ministro e capo della polizia la testimonianzadell’ex brigatista Cinzia Banelli: «Uccidemmo Biagi quando scoprimmo che girava nelle varie zone del territorio da solo e senza protezione».
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