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Papa Francesco: «Chiesa senza frontiere, crea ponti e non barriere. È la mano di Gesù che tramite la nostra aiuta gli altri ad alzarsi»

Papa Francesco: «Chiesa senza frontiere, crea ponti e non barriere. È la mano di Gesù che tramite la nostra aiuta gli altri ad alzarsi»

ROMA. Papa Francesco ha ripreso le udienze pontificie dopo il breve periodo di riposo a Santa Marta. Il Pontefice nel discorso in italiano ha messo l’accento soprattutto sulla Chiesa che non alza barriere ma crea ponti. «La Chiesa - ha affermato Francesco nell’Aula Paolo VI - vede chi è in difficoltà, non chiude gli occhi, sa guardare l’umanità in faccia per creare relazioni significative, ponti di amicizia e di solidarietà al posto di barriere. Si tratta di una Chiesa senza frontiere che si sente madre di tutti, che sa prendere per mano e accompagnare per sollevare, non per condannare. Gesù sempre tende la mano, sempre cerca di sollevare, di fare in modo che la gente guarisca, che sia felice, che incontri Dio. È l’arte dell’accompagnamento che si caratterizza per la delicatezza con cui ci si accosta alla “terra sacra dell’altro”, dando al cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana».

Il Papa ha poi aggiunto, riprendendo il ciclo di catechesi sugli Atti degli Apostoli, «non dimentichiamo la mano tesa sempre per aiutare l’altro ad alzarsi; è la mano di Gesù che tramite la nostra mano aiuta gli altri ad alzarsi».

Al termine dell’udienza generale, prima di incontrare come sempre gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo, Francesco ha anche ricordato la celebrazione di domani di Edith Stein,  compatrona dell'Europa: «La sua è stata una vita contro ogni forma di intolleranza e di perversione ideologica».

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