Cerca

Il 75esimo anniversario di Sant'Anna di Stazzema, Mattarella: «Mai dimenticare quell'eccidio»

Il 75esimo anniversario di Sant'Anna di Stazzema, Mattarella: «Mai dimenticare quell'eccidio»

SANT’ANNA DI STAZZEMA. «Il settantacinquesimo anniversario dell’atroce eccidio di Sant’Anna di Stazzema è giorno solenne di raccoglimento e di memoria per la Repubblica italiana e per l’Europa. In quel terribile 12 agosto 1944 furono massacrate 560 persone inermi, tra queste 130 bambini. La più piccola, Anna Pardini, aveva soltanto venti giorni e fu uccisa tra le braccia della madre. La strage, perpetrata allo scopo di seminare terrore da reparti dell’esercito nazista, accompagnati da fascisti repubblichini, costituisce uno degli episodi più brutali e disumani di quella guerra, innescata nel nostro continente da volontà di dominio sulle altre nazioni».

Si apre così una dichiarazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che a Sant’Anna di Stazzema, in provincia di Lucca, è intervenuto alla commemorazione del settantacinquesimo anniversario dell’eccidio nazifascista. «Sono esemplari la tenacia e la forza morale con cui la comunità di Sant'Anna ha saputo tenere vivo il ricordo - aggiunge - trasmetterlo ai più giovani, trasformare quella ferita profonda in un impegno di ricostruzione, di convivenza, di sviluppo democratico. È questo lo spirito che ha animato l’Italia della Liberazione, della Costituzione, dell’affermazione dei diritti inviolabili della persona. È lo spirito dei fondatori dell’unità europea che hanno voluto voltare pagina dopo le guerre fratricide susseguitesi nei secoli. Di quei valori abbiamo sempre bisogno, oggi come allora. Non dovrà mai essere dimenticato quanto è accaduto, comprese le pagine più spaventose della nostra storia, perché chi dimentica è più debole, più esposto ai pericoli che, nel suo tempo, intolleranza, ostilità, violenza ripropongono».

Anche il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati ha ricordato la tragedia di 75 anni fa: «L’eccidio di Sant'Anna di Stazzema ci ricorda con estrema crudezza l’orrore della guerra e i crimini commessi in Italia dal nazifascismo. Un episodio terribile della nostra storia che non deve mai cadere nell'oblio, proprio affinché continui a fare da monito per le generazioni presenti e future. Il ripudio della guerra, della violenza e della sopraffazione costituisce una degli architravi su cui è stata edificata la nostra Repubblica. Abbiamo il dovere di fare sì che valori come pace, libertà e democrazia non vengano mai più messi in discussione - prosegue Casellati -. Lo dobbiamo non solo a chi verrà dopo di noi, ma anche a chi in passato, nella lotta per costruire un mondo migliore, ha dovuto sacrificare la propria vita».

Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha ricordato: «Ho voluto, lo scorso aprile, recarmi a Sant’Anna di Stazzema dove ancora oggi è forte lo sdegno e la commozione per quelle vite spezzate. E ho visto quanto sia forte la richiesta di verità e giustizia dei sopravvissuti, dei familiari delle vittime, dei loro concittadini e di tutto il Paese che per lunghi anni non era stata ascoltata. Dopo le prime inchieste è stato necessario attendere il 1994, con la scoperta casuale del cosiddetto “armadio della vergogna”, perché si avviasse un processo, all’esito del quale è stato riconosciuto che a Sant’Anna di Stazzema è stato commesso un crimine contro l’umanità premeditato e pianificato. I responsabili della strage, individuati e condannati, non hanno però scontato le pene loro inflitte a causa della mancata esecuzione delle sentenze nel paese di residenza, la Germania».

Presente alle commemorazioni anche il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. «È il 75esimo anniversario di una strage di inaudita crudeltà, perpetrata in quel terribile 1944 che vede l’Italia devastata dalla guerra e dai suoi orrori, sono qui oggi per rendere omaggio alle vittime, ai loro familiari e conterranei, per condannare il nazifascismo omicida, per dire con forza: mai più».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori