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L'ultimo abbraccio a Nadia Toffa. Don Patriciello: «Sei stata sempre dalla parte dei più debolI»

L'ultimo abbraccio a Nadia Toffa. Don Patriciello: «Sei stata sempre dalla parte dei più debolI»

BRESCIA. Un lungo applauso ha accolto il feretro di Nadia Toffa al Duomo di Brescia. Centinaia le persone radunate di fronte alla chiesa per assistere ai funerali della conduttrice de “Le Iene”, scomparsa martedì scorso a soli 40 anni.

A celebrare i funerali, come richiesto dalla stessa Toffa, è stato don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, simbolo della lotta alla “Terra dei Fuochi” e protagonista di diverse inchieste de “Le Iene”. «Per me oggi celebrare questa messa è molto difficile ma noi abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti di questa ragazza - ha detto don Patriciello nel corso dell'omelia - Nadia sei stata capace di mettere l'Italia in subbuglio in questi giorni, di unire il nord con al sud. Tu sei stata amata perché hai amato la verità. Sei entrata nel cuore di tutti - ha continuato - Nadia non è stata solo stimata e apprezzata ma anche amata. Perché Nadia i social in questi giorni hanno parlano solo di te? Perché? Perché sei stata autentica, cocciuta, tosta, coraggiosa, una 'Iena' ma anche una colomba. Sei stata forte ma a me non me la dai a bere... Sei stata anche fragile. Nadia è arrivata là dove la gente era più maltrattata, bistrattata, dimenticata, è arrivata nella mia terra, la terra dei fuochi», ha ricordato don Patriciello. «Sei stata anche amante della giustizia, sei arrivata là dove la gente era più maltrattata, bistrattata, dimenticata - ha aggiunto - lei era dalla parte dei più deboli, dalla parte degli scarti della società. Certo aveva dei nemici, ma se tutti parlassero bene di voi preoccupatevi. Anche Gesù Cristo è stato messo in croce perché lui la testa non l'ha piegata mai. Quando vi mettete contro qualcuno, quando dite la verità, qualcuno ve la farà pagare. Nadia hai saputo fare del tuo lavoro una missione. Hai avuto il coraggio di chiamare il cancro con il suo vero nome dando coraggio a tanti malati oncologici. Qui ci sono tante mamme della terra dei fuochi, mamme che hanno dovuto accompagnare al Campo Santo i loro bambini», ha concluso.

Al termine della cerimonia il feretro è stato portato fuori dalla chiesa sulle note di Halleluja di Leonard Coen. Poi un lungo applauso e il coro "Ciao guerriera”. Tutti i colleghi e gli ex colleghi de “Le Iene”, visibilmente commossi, a turno, si sono avvicinati alla piccola bara bianca per dare l'ultimo saluto a Nadia. Sul sito del programma i colleghi hanno pubblicato il video del suo ultimo ballo sulla spiaggia: una sagoma silenziosa di cui non si intravede il volto ma che si percepisce essere quella di Nadia che balla composta in una spiaggia, sulle note di un brano. Dietro di lei il mare che si fa rosa al tramonto e una barchetta. Davide Parenti, che aveva deposto sulla bara una cravatta nera simbolo de “Le Iene”: «Quella che ha stroncato Nadia è una malattia spietata. Quando ti dicono che hai quella cosa, in quel posto e di quel tipo, basta che guardi su internet per leggere che hai al massimo dieci mesi. Lei ne ha fatti venti. È stata bravissima a portare avanti tutto, nonostante gli attacchi e le operazioni, ma è difficile stare vicino a una persona che ha il destino segnato. E Nadia lo sapeva. È andata avanti lo stesso, ha condotto il programma sapendo che sarebbe finita così. È stata una guerriera, fino all'ultimo giorno».

Anche Enrico Lucci «La gente l'amava perché era autentica e l'ha capito. Se c'è una cosa che va valorizzata di Nadia è che, in un'epoca come questa, piena di odio, di senso di rivalsa, di cattiveria e di rabbia esplosiva Nadia, organizzandosi bene e documentandosi ha convogliato tutta questa avversità in qualcosa di concreto». E Giulio Golia: «Siamo una famiglia, l'abbiamo vista arrivare, sgomitare, era la mia famiglia».

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