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30 Agosto 2019 - 14:08
LAMPEDUSA. Prima notte all'hotspot di Lampedusa per i 64 migranti sbarcati ieri sera dalla mare Jonio dopo il via libera del Viminale. A scendere dalla motovedetta della Guardia di Finanza, che si è occupata del trasbordo, sono donne, alcune delle quali in stato di gravidanza, i 22 bambini con le famiglie e gli ammalati. Rimangono a bordo in 34 al limite delle acque territoriali, dal momento che i ministri Salvini, Toninelli e Trenta hanno firmato il divieto di ingresso in Italia.
Intanto dalla "Mare Jonio" manca l'acqua ed è sempre più pressante il rischio di una emergenza igienico-sanitaria. A lanciare l'allarme è la ong Mediterranea. «Questa mattina alle 9 - recita una nota - il personale sanitario di bordo della Mare Jonio ha inviato alle autorità competenti una nuova richiesta urgente di entrata in porto della nave, a causa del rischio di emergenza igienico-sanitaria. In particolare, a destare allarme è la mancanza di acqua destinata a uso igienico e alle altre necessità di bordo, mancanza che si protrae da ormai 40 ore e di cui le autorità sono informate già dalle prime ore di ieri mattina». Mediterranea sottolinea che «questa emergenza non può evidentemente essere risolta con il semplice invio di bottiglie di acqua. Desta allarme inoltre la presenza a bordo di rifiuti derivanti dal salvataggio e dalla permanenza a bordo dei naufraghi (come i vestiti impregnati di benzina e di deiezioni): il rischio di malattie comunitarie è aggravato dalla mancanza d'acqua, con conseguenti possibili danni per la salute di naufraghi ed equipaggio».
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