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16 Novembre 2015 - 16:07
Maria Giulia Sergio, alias Fatima, è latitante dal settembre 2014 dopo essere fuggita in Siria
Le accuse di terrorismo riguardano anche il padre e la sorella, la madre è deceduta
MILANO. Processare Maria Giulia Sergio, la presunta jihadista italiana che nel settembre 2014 aveva raggiunto la Siria dove si sarebbe unita alle milizie dell'Isis. E' la richiesta presentata dal procuratore aggiunto di Milano, Maurizia Romanelli e dal pm Paola Pirotta: l'istanza passa adesso al vaglio di un gip che la valuterà nel corso di un'udienza preliminare ancora da fissare. La richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura di Milano riguarda in tutto undici persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere con finalità di terrorismo e di organizzazione di viaggio finalizzato al terrorismo. Tra questi figurano anche il padre di Fatima, Sergio Sergio, e la sorella, Marianna Sergio. Stando all'accusa erano pronti a partire per la Siria insieme alla madre di Fatima, Assunta Buonfiglio (deceduta di recente e per questo "uscita" dal procedimento) dove unirsi ai jihadisti del Califfato. Cinque di loro risultano ancora latitanti, tra cui la stessa Maria Giulia Sergio "Fatima", e suo marito, l'albanese Aldo Kobuzi.
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