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12 Ottobre 2019 - 18:16
Arrestato in flagranza di reato dagli agenti del Commissariato di Terracina un imprenditore agricolo 35enne, responsabile dei reati di sfruttamento del lavoro, minaccia aggravata con l’utilizzo di arma da fuoco, lesioni personali, detenzione abusiva di munizioni, omessa denuncia di materie esplodenti.
Il 35enne ha sottoposto dei braccianti agricoli indiani a condizioni lavorative degradanti e ha corrisposto loro retribuzioni difformi dalla normativa vigente. Si è avvalso anche di caporali con il compito di sorvegliare i lavoratori e gli alloggi fatiscenti da destinare alla manodopera, facendosi aiutare da complici denunciati in stato di libertà.
Le indagini, scaturite dalla segnalazione di 5 braccianti, hanno accertato che questi, come altri connazionali, sono stati ripetutamente minacciati dal datore di lavoro, che utilizzava armi da fuoco sparando colpi verso di loro per spronarli ad accelerare la raccolta e la lavorazione dei prodotti. All’ennesimo licenziamento di uno dei suoi operai - altri avevano rinunciato prima all'impiego - il 35enne si è presentato all’alloggio dei braccianti dove ha fatto più volte fuoco contro alcuni di loro senza colpire nessuno e, passando in rassegna i lavoratori, ha puntato loro l’arma alla gola.
Gli uomini del Commissariato hanno predisposto l’operazione avvalendosi di unità della Squadra Volanti, della Squadra Anticrimine e della Polizia Scientifica. Arrivati sul posto hanno cinturato la villa padronale dell’imprenditore e fatto irruzione: l’uomo non ha opposto resistenza ma, alla richiesta degli operatori di esibire il fucile a pompa che detiene legalmente, ne ha simulato il furto. I successivi accertamenti hanno consentito di individuare, rintracciare e denunciare per favoreggiamento personale e porto abusivo di arma le persone con il cui aiuto il 35enne si era disfatto dell’arma e il fucile rinvenuto è stato sequestrato.
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