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Finti corsi per operatore sanitari, sei arresti: uno dei truffati si è suicidato

Finti corsi per operatore sanitari, sei arresti: uno dei truffati si è suicidato

NAPOLI. I Carabinieri del Gruppo Tutela della Salute di Napoli hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Castrovillari, su richiesta della locale Procura delle Repubblica, nei confronti di sei persone appartenenti a un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa e falso. Stando alle indagini svolte dal Nas Carabinieri di Cosenza, sotto il costante coordinamento del Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, e del sostituto procuratore Antonino Iannotta, gli arrestati hanno organizzato numerosi finti corsi di Operatore Socio Sanitario e Operatore Socio Sanitario con formazione complementare. È in corso anche il sequestro di centinaia di titoli di studio ottenuti illegalmente e il sequestro di un'ingente somma di denaro. 

GLI ARRESTATI. I sei arrestati per i finti corsi da Operatore Socio Sanitario ed Operatore Socio Sanitario con formazione complementare sono quattro imprenditori operanti nel settore degli istituti di formazione professionale, due residenti nell'hinterland cosentino e due nel napoletano, e due dipendenti dell'Asp di Cosenza. Dalle indagini svolte dal Nas Carabinieri di Cosenza sotto il costante coordinamento del Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, e del Sostituto Procuratore, Antonino Iannotta, è emerso che gli arrestati avrebbero organizzato, negli anni 2015/2017, oltre 30 corsi attraverso una scuola professionale all'uopo costituita in Altomonte, denominata “Sud Europa", priva di accreditamento alla Regione Calabria. Gli allievi dell'istituto, reclutati nel tessuto sociale calabrese mediante la prospettiva di un facile sbocco lavorativo, pagavano 2.000 euro per frequentare evanescenti corsi teorico-pratici in cui veniva loro offerta una formazione professionale del tutto inadeguata, assai distante dagli standard previsti dalla vigente legislazione. Infatti, la normativa nazionale prevede, per il conseguimento del diploma di Operatore Socio Sanitario, la frequenza di un corso almeno 1000 ore comprensive di 450 ore di tirocinio presso strutture sanitarie accreditate. Questo al fine di garantire la massima tutela alle persone verso le quali gli Oss sono tenuti ad esplicare la propria delicata funzione professionale, spesso appartenenti alle fasce più deboli come anziani, disabili e ammalati lungodegenti. 

IL SISTEMA. Nel caso della scuola “Sud Europa", le indagini hanno acclarato che la didattica era gestita in maniera a dir poco superficiale: le lezioni avvenivano inizialmente all'interno di locali di un ex ospedale di Trebisacce (Cosenza), ove lavorano tuttora due degli arrestati, il tutto avente l'unico fine di fornire agli allievi una parvenza di prestigio e ufficialità ai corsi. L'Azienda Sanitaria di Cosenza, poi, venuta a conoscenza dello svolgimento dei corsi in carenza di qualsiasi autorizzazione, ha imposto l'immediata cessazione delle attività, ma il bussiness e le lezioni non si sono interrotte proseguendo all'interno delle sale di un hotel di Trebisacce. Al termine di tali percorsi formativi fittizi, gli indagati fornivano anticipatamente ai discenti le soluzioni alle domande dei test degli esami finali, raccomandandosi di impararle a memoria. Le prove finali erano svolte a Napoli, dove gli allievi venivano accompagnati a mezzo di pullman noleggiati dalla stessa associazione, e avvenivano dinnanzi alla commissione ufficiale della Regione Campania, ignara del reale percorso formativo dei corsisti. L'intero sistema fraudolento, infatti, era reso possibile dall'apporto determinante dei due sodali rappresentanti di altrettanti istituti di formazione regolarmente accreditati presso la Regione Campania, il Sa.Dra. ed il Check Up Formazione, i quali provvedevano a costruire un percorso formativo falso agli allievi provenienti dalla scuola Sud Europa, inserendo i discenti negli elenchi dei propri corsi di Oss e Osss, facendo così risultare che gli studenti calabresi avessero frequentato le lezioni teoriche presso le aule Sadra e/o Check Up ed i prescritti periodi di tirocinio presso le Case di Cura Villa Angela di Napoli e Ios Meluccio di Pomigliano d'Arco, dove in realtà gli allievi non avevano mai messo piede. Il giro d'affari prodotto, per il solo periodo oggetto d'indagine, ammonta ad oltre 570.000 euro, anch'essi in queste ore sottoposti a sequestro preventivo sui conti correnti della Scuola Sud Europa e degli indagati.

SUICIDA UNO DEI PARTECIPANTI AI CORSI. Uno dei partecipanti ai corsi per operatore sanitario rivelatisi finti, per i quali i carabinieri del Nas di Napoli hanno arrestato oggi sei persone, si è suicidato quando si è reso conto di essere stato vittima di una truffa. I militari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Castrovillari. Gli arrestati hanno organizzato numerosi finti corsi di Operatore Socio Sanitario e Operatore Socio Sanitario con formazione complementare. E sono stati sequestrati centinaia di titoli di studio ottenuti illegalmente e il sequestro di un'ingente somma di denaro. «Il suicida è un 45enne che sopraffatto dalla disperazione per la mancanza di un'occupazione e vistosi vittima di questa truffa ha deciso di suicidarsi», ha spiegato il colonnello Vincenzo Maresca, comandante dei Nas di Napoli. «I finti corsi, sono stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso - ha aggiunto Maresca - la disperazione anche per aver sborsato più di duemila euro e non aver ottenuto nulla». «Le indagini sono ancora in corso - ha concluso Maresca - non è stato contestato il reato di istigazione al suicidio, il procuratore deve ancora compiere delle verifiche».

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