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24 Ottobre 2019 - 18:29
Sarebbero entrambi italiani i due rapinatori che ieri sera a Roma, vicino al Parco della Caffarella, hanno ucciso con un colpo di pistola alla testa Luca Sacchi. Dalle testimonianze raccolte finora sembra che i due parlassero con accento romano. Sul caso indagano i carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma.
Il 24enne romano è morto per difendere la fidanzata da uno scippo dopo essere stato ferito alla testa da un colpo di pistola esploso da uno dei due rapinatori che sarebbero stati visti scappare in auto. La Procura indaga per omicidio volontario.
Al vaglio degli investigatori le immagini riprese dalle telecamere della zona dove Luca, che era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Giovanni in prognosi riservata, è stato colpito a morte. Secondo le prime ricostruzioni, il 24enne stava passeggiando con la fidanzata, una ragazza ucraina, all’incrocio tra via Teodoro Mommsen e via Bartoloni, vicino al parco della Caffarella a Roma, quando si sono avvicinati due uomini che hanno colpito alla nuca la donna per strapparle lo zaino. A quel punto il giovane ha reagito e uno dei due rapinatori gli ha sparato un colpo di pistola alla testa. Sul posto, nei pressi del pub John Cabot in zona Colli Albani (che, via social, si è associato al dolore dei familiari), i carabinieri hanno trovato un bossolo.
Intanto i genitori di Luca hanno espresso il loro consenso alla donazione degli organi, se confermata l'idoneità del giovane all'eventuale prelievo per trapianto terapeutico. E' quanto fanno sapere dal'ospedale San Giovanni Addolorata, al cui pronto soccorso il ragazzo è giunto ieri in tarda serata "in gravissime condizioni". Sacchi "è stato sottoposto ad intervento chirurgico da parte dell'équipe di Neurochirurgia e ricoverato in Terapia Intensiva con prognosi riservata. Causa ulteriore peggioramento è in corso l'accertamento di morte encefalitica".
LA FIDANZATA - "Eravamo appena usciti dal pub. Mi sono sentita strattonare da dietro, mi hanno detto 'dacci la borsa'. Gliela stavo consegnando quando mi hanno colpito con una mazza" ha detto agli inquirenti Anastasia, fidanzata di Luca. Che "a questo punto è intervenuto - ha raccontato ancora la giovane - e ha reagito, bloccando il ragazzo che mi aveva aggredito; quindi è intervenuto l'altro aggressore che gli ha sparato alla testa".
"Anastasia è sotto choc. L'ho incontrata un attimo. Gli hanno sparato davanti ai suoi occhi", racconta un amico di famiglia della vittima. "Lei è sconvolta - ha aggiunto - è una tragedia. Quando ha visto che la ragazza era stata colpita alla testa ed era finita a terra, ha reagito. Certo non pensava che tirassero fuori la pistola".
La ragazza ha riferito la sua versione dei fatti spiegando che lei e il fidanzato erano andati nel locale per bere una birra al termine di una giornata di lavoro. La giovane ha detto che i due aggressori sono fuggiti a bordo di una Smart mentre altre persone hanno riferito che i due sarebbero fuggiti a piedi. A dare l'allarme per primo è stato un tassista che si trovava a passare in via Bartoloni.
TITOLARE PUB - "Ieri nel pub c'erano una quarantina di persone che guardavano la partita, ma non mi risulta che il ragazzo sia entrato, aveva il cane, e me lo sarei ricordato. Qualcuno mi ha detto che sarebbe entrata, invece, la fidanzata, a prendere una bottiglietta d'acqua". A raccontarlo il titolare del pub davanti al quale, all'incrocio tra via Teodoro Mommsen e via Bartoloni, è stato ucciso Luca. Sul luogo dell'omicidio nel quartiere Colli Albani sono stati portati diversi mazzi di fiori. "Abbiamo sentito un solo sparo e poi la ragazza che urlava, siamo usciti e mi pare di aver visto una macchina che andava via ma - racconta - poteva anche essere di passaggio. Abbiamo cercato di aiutare il più possibile chiamando i soccorsi".
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