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L'allarme del procuratore di Napoli: «Alcune carceri sono fuori controllo, vi sono piazze di spaccio»

L'allarme del procuratore di Napoli: «Alcune carceri sono fuori controllo, vi sono piazze di spaccio»

ROMA. «Il carcere è il luogo dove lo Stato esercita una assai limitata capacità di controllo». Lo ha detto il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli Giovanni Melillo in audizione Antimafia parlando di alcune carceri del territorio. «Sono fuori controllo - ha aggiunto facendo riferimento ad alcuni istituti penitenziari - vi dominano le organizzazioni mafiose, i cellulari vi entrano quotidianamente e non li sequestriamo neanche più talmente tanti sono», ha aggiunto. «In alcuni carceri vi sono autentiche piazze di spaccio», ha concluso.

ORGANICI POLIZIA RIDOTTI. «Gli organici delle forze di polizia sono notevolmente ridotti rispetto al passato» ha detto Melillo, spiegando che «vanno disperdendosi straordinari patrimoni di conoscenza dei fenomeni criminali» anche a causa dei pensionamenti. «Stanno scomparendo generazioni di eccezionali investigatori. La squadra mobile di Napoli è composta da circa 360 unità e solo pochi anni fa erano 450 unità».

CAMORRA. Riguardo al fenomeno della «camorra» è una «banalizzante, fuorviante narrazione volerne ricondurne gli stereotipi del contenitore di una violenza urbana sprigionata da una contrapposizione violenta di bande nell'ambito di una diffusa, parcelizzata gestione dei tradizionali mercati illegali. Esiste questa dimensione della criminalità organizzata, ma tanto oppressiva della sicurezza collettiva quanto parziale. Accanto a questa dimensione ce ne è un'altra non meno pericolosa per le sorti della coesione sociale e la tenuta del tessuto democratico». Lo ha detto il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli, Giovanni Melillo, in audizione davanti alla Commissione Antimafia. «Nella XI legislatura la commissione Antimafia, alla conclusione di una inchiesta sulla camorra, notava che la camorra è dentro le istituzioni politiche, dentro l'economia, le esperienze collettive e la vita pubblica. Questo quadro è ancora riconoscibile come realistico anche oggi», ha continuato. La camorra va alla ricerca, secondo quanto ricostruito dal procuratore di Napoli, delle «migliori posizioni di controllo dei mercati illegali e nell'espansione, alimentata da proventi dei traffici illeciti innanzitutto droga, di una gigantesca rete di imprese che condiziona pesantemente i mercati». La camorra è, secondo Melillo, uno «straordinario pericolo in continua trasformazione della violenza in forza economica, della violenza in reti di relazioni affaristiche e collusive». 

 

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