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26 Ottobre 2019 - 16:42
Il decreto firmato dal ministro della Giustizia dopo la sentenza del Tribunale
ROMA. Col parere positivo della direzione distrettuale antimafia di Roma e della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo è stato revocato il 41 bis, il carcere duro, a Massimo Carminati. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha firmato il decreto di revoca del regime del 41 bis per l’ex Nar Carminati, uno degli imputati nel processo sul 'Mondo di mezzo', a seguito della sentenza della Cassazione che ha fatto cadere l’aggravante di associazione mafiosa. "Venuto meno il reato di stampo mafioso" dice all'Adnkronos l'avvocato Giosuè Bruno Naso, che ha difeso l'ex Nar nei primi due gradi del processo al 'Mondo di Mezzo', "è inevitabile che sia stato revocato il 41bis per Massimo Carminati, ovvero il regime di carcere duro''. Il provvedimento è scattato alla luce della sentenza della Cassazione che ha fatto cadere l'aggravante di mafia. ''Anche quando in primo grado non venne riconosciuta la mafia, a Carminati fu revocato il 41bis e venne ammesso al regime carcerario ordinario - spiega il legale - perché non era legato alla pericolosità in carcere o a informative della polizia giudiziaria. Anzi, Carminati è un detenuto irreprensibile, non ha mai avuto problemi con la polizia penitenziaria''. ''Per me - conclude Naso - il 41bis è un automatismo assurdo, che spero aboliscano presto e per il quale ultimamente la Corte europea dei diritti dell'uomo ha anche richiamato il nostro Paese''. "Hanno tolto il 41 bis a Carminati? La decisione, alla luce della sentenza della Cassazione, era scontata, non mi sorprende". Così all'Adnkronos Alessandro Diddi, difensore di Salvatore Buzzi, uno dei principali imputati del processo Mafia Capitale. "Piuttosto adesso il mio assistito, Salvatore Buzzi, va fatto uscire di galera, gli va immediatamente revocata la misura cautelare in carcere".
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