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11 Novembre 2019 - 14:02
L'ex premier Silvio Berlusconi si è avvalso della facoltà di non rispondere al processo sulla trattativa tra Stato e mafia. L'ex cavaliere, indagato nel procedimento aperto dalla procura di Firenze sulle stragi mafiose del 1993, si è seduto per pochi minuti sullo scranno da testimone e ha detto: "Intendo avvalermi della facoltà di non rispondere". Berlusconi, accompagnato dalla sua scorta, ha quindi lasciato l'aula bunker del carcere Ucciardone. Ma prima ha voluto salutare i suoi legali, gli avvocati Franco Coppi e Niccolò Ghedini. Prima di sedersi ha chiesto di non essere ripreso dalle numerose telecamere e dai fotografi presenti in aula. L'ex cavaliere era stato citato dalla difesa di Dell'Utri, imputato per minaccia a corpo politico dello Stato.
La Corte d'assise d'appello di Palermo ha inoltre respinto la richiesta della difesa di Dell'Utri di proiettare un video di una conferenza stampa di Berlusconi del 20 aprile 2018, fatta dopo la sentenza di primo grado sulla trattativa. Il presidente della Corte Angelo Pellino ha invece deciso che verrà trascritta l'intervista.
L'avvocato Francesco Centonze, difensore di Dell'Utri, aveva chiesto l'acquisizione del video a inizio udienza ritenendo "che abbia un contenuto rilevante, rappresenta un fatto, ossia l'onorevole Berlusconi il giorno della pronuncia della corte d'assise di Palermo rende delle dichiarazioni e sostiene testualmente che 'il governo Berlusconi non ha mai ricevuto nel '94 e negli anni a seguire nessuna minaccia dalla mafia o dai suoi rappresentanti' e continua rivendicando l'operato dei governo".
"L'intervista all'onorevole Berlusconi è già acquisita agli atti - ha detto il presidente Pellino leggendo l'ordinanza -. Quindi potrà essere visionata dalla Corte in ogni momento e non c'è motivo di proiettarla in aula". Il presidente ha così deciso di affidare a un perito la trascrizione del contenuto della conferenza stampa di Berlusconi.
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