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20 Dicembre 2019 - 15:19
Blitz della Guardia di Finanza di Torino che da questa mattina sta eseguendo, su richiesta della direzione distrettuale antimafia torinese, otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, nonché sequestri di beni sul territorio nazionale, nei confronti di soggetti legati alla 'ndrangheta radicati nel territorio di Carmagnola ed operanti a Torino. Tra gli arrestati anche l’assessore regionale Roberto Rosso, esponente di Fratelli d’Italia.
Tra le condotte illecite, oltre all’associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro, agli indagati è contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso. In particolare secondo gli investigatori, Rosso, avvalendosi della mediazione di due persone anch’esse finite in manette, avrebbe pagato 15.000 euro in cambio della promessa di un pacchetto di voti. Dalle indagini, inoltre, sarebbe emersa la piena consapevolezza del politico e dei suoi intermediari dell’intraneità mafiosa dei loro interlocutori.
"Secondo la ricostruzione della procura e delle indagini della Guardia di finanza, Roberto Rosso per accaparrarsi voti è sceso a patti con i mafiosi attraverso intermediari. Hanno stretto un accordo e l’accordo ha avuto successo sia con riferimento alla raccolta di voti, sia con riferimento alla contro prestazione che è stata offerta per la raccolta di voti" ha detto il procuratore generale Francesco Saluzzo nel corso della conferenza stampa.
CHI E': IL RITRATTO - Nato 59 anni fa a Casale Monferrato Roberto Rosso è avvocato civilista. Entrato in politica da giovanissimo, a 19anni, nelle fila della Dc, alle ultime regionali del maggio scorso è stato eletto consigliere regionale per Fratelli d’Italia con 4.777 preferenze diventando assessore ai rapporti con il Consiglio Regionale delegificazione dei percorsi amministrativi a fare legale contenzioso emigrazione e diritti civili. In passato è stato parlamentare di Forza Italia per cinque legislature, esponente del Pdl e sottosegretario. Nel 2001 si era candidato sindaco di Torino e pure nel 2016. Nel 2010 era stato vicepresidente della Regione Piemonte con la giunta guidata da Roberto Cota, incarico da cui si dimise dopo 3 mesi.
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