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26 Gennaio 2016 - 19:28
Il ministro dell'Interno: ma la partita parlamentare può portare a una soluzione che non prevede l'equiparazione al matrimonio e l'apertura alle adozioni
ROMA. "Un referendum abrogativo nel caso passasse la legge Cirinnà? L'ho messo in conto". Lo ha detto, in un'intervista al Tg Zero di Radio Capital, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. "Penso che a fronte di una così difficile decisione parlamentare, se davvero la legge fosse percepita come un punto di eccesso, in una direzione o nell'altra, potrebbe essere una scelta razionale affidarsi al popolo. Ma è un fatto di domani: per l'oggi c'è una partita parlamentare che può condurre a una direzione di buon senso, che non prevede l'equiparazione al matrimonio e l'apertura alle adozioni".
Il caso del Pirellone acceso con la scritta "Family Day"? "Maroni non ha fatto nulla di grave - dice Alfano - Al pari di altri sindaci o amministratori, che hanno manifestato il proprio sostegno ad iniziative di segno opposto senza che ci sia stato un grande scandalo, Maroni ha fatto cose che non vanno censurate".
"Io penso che servirebbe rafforzare le tutele di persone dello stesso sesso unite in un rapporto sentimentale. Ma sono contrario all'equiparazione al matrimonio, che deve essere composto da un uomo e una donna, e all'adozione, perché un bambino deve avere un papà e una mamma. E ritengo che nella gestione del Pd ci sia stato un errore nell'agganciare la questione delle adozioni al rafforzamento dei diritti patrimoniali. Se ci si fosse limitati a questi, si sarebbe andati abbastanza speditamente all'obiettivo. Non sono ideologico: faccio appello al buonsenso. Penso che vi siano una serie di diritti che vanno garantiti e assicurati ad una coppia, ma al tempo stesso il legittimo desiderio alla genitorialità in coppie dello stesso sesso non equivale a un diritto. Non sono convinto che una famiglia dello stesso sesso sia compatibile con la nostra Costituzione", conclude Alfano.
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