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12 Marzo 2020 - 20:35
Decisione del Vicariato "Per tutelare la salute bene comune". Presto il decreto sarà recepito anche in altre regioni
ROMA. Le chiese tutte chiuderanno i portoni. Lo ha disposto la diocesi di Roma con il decreto del cardinale vicario Angelo De Donatis. Ogni chiesa, parrocchiale e non, della capitale sarà interdetta ai fedeli. E il suggerimento giunto nel pomeriggio dalla Cei è che questa disposizione dovrebbe essere seguita da ogni vescovo titolare di diocesi in nome della salute come bene comune. Questa volta le decisioni del Governo Conte non c'entrano. La Chiesa batte in ritirata davanti al coronavirus che sta facendo paura a tutti e la Cei spiega in una nota che ''di questa responsabilità può essere espressione anche la decisione di chiudere le chiese. Questo non perché lo Stato ce lo imponga, ma per un senso di appartenenza alla famiglia umana, esposta a un virus di cui ancora non conosciamo la natura né la propagazione''. Poiché la Cei non ha giurisdizione sulle singole diocesi, è il vescovo titolare che deve farsi carico delle raccomandazioni della Cei, che ha recepito le indicazioni del governo volte ad arginare il più possibile il rischio di contagio da Covid-19. Fonti all'interno della Conferenza Episcopale Italiana fanno notare che il reiterare l'apertura delle chiese anche evitando assembramenti e facendo entrare singoli fedeli per la preghiera, come accade in certi casi anche nelle chiese del centro di Roma ma anche in altre zone d'Italia, potrebbe essere occasione di un eventuale contagio anche in considerazione della assenza di disinfestazione. E così la diocesi di Roma ha dato una risposta in nome della salute di tutti.
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