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30 Gennaio 2016 - 13:56
Manifestanti da tutta Italia: «Vogliamo un papà è una mamma»
ROMA. Al Circo Massimo per sfidare le unioni civili con il Family Day. L'inizio della manifestazione è previsto alle 14. Famiglie, giovani, bambini sono arrivati in pullman, non solo da tutta Italia ma anche dall'estero, già ieri. Molti portano adesivi sulla giacca con su scritto 'vogliamo un papà è una mamma' e la raffigurazione della famiglia tradizionale. Quella che oggi, in piazza, si vuole difendere contro il ddl Cirinnà.
Il presidente del comitato organizzatore Massimo Gandolfini che scommette sul "milione di presenze in piazza", sottolineando con la stampa che "non è vero che la Cei si tiene fuori dal Family day, anzi i vescovi lo condividono". La politica intanto si conta, con le adesioni dell'ultima ora, come quella del governatore leghista della Lombardia, Roberto Maroni e del presidente del Gruppo Area popolare alla Camera, Maurizio Lupi che su Twitter scrive che sarà al Circo Massimo per dire "sì alla famiglia no al similmatrimonio e alle adozioni per le coppie dello stesso sesso".
Con l'ex ministro dell'Interno Maroni, a Roma, presenti i capigruppo della Lega Nord di Senato e Camera Gian Marco Centinaio e Massimiliano Fedriga, con una delegazione di parlamentari tra cui i deputati Giancarlo Giorgetti, Barbara Saltamartini e il senatore Nunziante Consiglio. Compatta adesione da Ncd: "Al Family Day per affermare che il ddl Cirinnà è un bluff, che avere un figlio non è un diritto e per tutelare i diritti del bambino'', rilancia su twitter Valentina Castaldini, portavoce nazionale del Nuovo centrodestra. "Dalla grande piazza del Circo Massimo attendiamo molti frutti; a cominciare da una esplicita dichiarazione d'intenti da parte delle famiglie che saranno lì riunite, per capire bene fino a che punto il ddl Cirinnà avrà bisogno di una revisione", ha spiegato Paola Binetti di Area popolare. Tra i presenti in piazza, anche il deputato alfaniano Alessandro Pagano e il vicesegretario vicario Udc Antonio De Poli. Anche Fratelli d'Italia ha aderito al Family day: in piazza ci sarà presidente nazionale Giorgia Meloni.
Al centro del dibattito politico, alla vigilia del Family day, l'ultimo intervento dei vescovi, che secondo la senatrice di Ala, Manuela Rapetti "alimenta irresponsabilmente le contrapposizioni politiche e artificialmente le divisioni nel Paese. In questo modo, i vescovi non mostrano per niente quella misericordia di cui parla Papa Francesco", conclude la Rapetti.
A prendere la parola anche il presidente della Puglia, il dem Michele Emiliano, che stempera i toni: "Riesco a essere contestualmente presidente di coloro che chiedono le unioni civili e di coloro che chiedono la tutela delle famiglia istituzionale. Due corni che qualcuno in maniera irresponsabile vuole contrapporre".
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