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05 Febbraio 2016 - 12:06
La donna sfregiata con l'acido: lascio che siano gli altri a dare spettacolo di sé e del mio dolore
ROMA. "Sapevo già da settimane dell’esistenza dell’intervista 'maledetta'. Ma nemmeno per una frazione di secondo ho preso in considerazione la possibilità di guardarla. Anzi. Ho deciso, seduta stante, che quella sera sarei andata amangiare una pizza con mia cognata. Ed è quello che ho fatto. Da tempo, ormai, le mie orecchie sono diventate sorde a ogni parola di quell’uomo". Lo scrive, in un intervento sul 'Corriere della Sera', Lucia Annibali, la donna sfregiata con l'acido nel 2013, commentando l'intervista - andata in onda ieri sera su Rai Tre a "Storie Maledette" - a Luca Varani, condannato in appello a 20 anni come mandante dell'aggressione.
"Il giorno in cui l’imputato Varani chiese attenzione per fare le sue dichiarazioni spontanee ai giudici, io sono uscita dall’aula del tribunale - spiega Lucia Annibali - Allo stesso modo stavolta sono uscita di casa mentre parlava in tv. Perché io c’ero mentre vivevo nel terrore, ed ero lì le volte in cui sarei potuta morire. La verità è sempre una sola e non posso accettare che si provi a metterla in discussione".
"Lascio che siano gli altri a dare spettacolo di sé e del mio dolore - conclude - Io di quello spettacolo non voglio nemmeno una particina da spettatrice. Non mi interessa. La sola cosa che mi interessa, mentre va in scena tutto questo, è continuare a resistere. Esercitare il mio diritto di donna a vivere in piena libertà e autonomia. Avere l’orgoglio di mostrare i segni che porto sulla mia pelle perché sono fiera di essere quello che sono".
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