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Libia, due ostaggi italiani uccisi in attacco a convoglio Isis

Libia, due ostaggi italiani uccisi in attacco a convoglio Isis

Fausto Piano e Salvatore Failla sarebbero deceduti durante un conflitto a fuoco avvenuto alla periferia di Sabrata

ROMA. Sarebbero morti durante un trasferimento i due ostaggi italiani rimasti uccisi in Libia. In particolare, secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari, Fausto Piano e Salvatore Failla sarebbero deceduti durante un conflitto a fuoco avvenuto alla periferia di Sabrata, che avrebbe impegnato le forze di sicurezza libiche e il convoglio dell'Isis che si stava trasferendo con i due italiani. Nessuno del gruppo dell'Isis si sarebbe salvato e le forze di sicurezza libiche avrebbero recuperato i corpi dei due italiani.

 

La notizia arriva dopo che in mattinata il ministero degli Esteri aveva comunicato in una nota: "Relativamente alla diffusione di alcune immagini di vittime di sparatoria nella regione di Sabrata in Libia, apparentemente riconducibili a occidentali, la Farnesina informa che da tali immagini, e tuttora in assenza della disponibilità dei corpi, potrebbe trattarsi di due dei quattro italiani, dipendenti della società di costruzioni 'Bonatti', rapiti nel luglio 2015 e precisamente di Fausto Piano e Salvatore Failla".

Al Palazzo di Giustizia esisteva già un fascicolo d'indagine aperto dalla procura di Roma nel luglio 2015, quando ci fu il sequestro dei 4 italiani, dove si ipotizza il sequestro di persona con finalità di terrorismo. Ad essere rapiti insieme con Failla e Piano furono altri due dipendenti della società di costruzioni Bonatti, Filippo Calcagno e Gino Pollicardo.

Failla, 47enne, originario di Carlentini, in provincia di Siracusa, è un saldatore specializzato. Padre di due figlie di 22 e 12 anni, prima di spostarsi in Libia aveva lavorato in Tunisia.

Piano, invece, è un meccanico di 60 anni di Capoterra (Cagliari). Sposato, con tre figli, Giovanni, Stefano e Maura, prima di lavorare per la Bonatti di Parma gestiva un'officina meccanica. In Libia è arrivato solo una settimana prima del rapimento.

Gli altri due ostaggi italiani sono Filippo Calcagno, 65enne di Piazza Armerina (Enna), già tecnico Eni, sposato e con due figlie, e Gino Pollicardo, originario di Monterosso, nelle Cinque Terre, in provincia di La Spezia.

Il Copasir ha convocato con urgenza l'Autorità delegata, il senatore Marco Minniti. La riunione si svolgerà oggi alle 14.30. Lo comunica una nota del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto dal senatore Giacomo Stucchi.

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