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14 Maggio 2020 - 12:07
Dal 18 maggio ci sarà un ulteriore allentamento delle misure di contenimento del Coronavirus
Fase 2, Conte blocca i trasferimenti tra regioni. Da lunedì amici ok e stop autocertificazioni? Nessuno spostamento nelle regioni prima di giugno. Questo è uno degli elementi nelle linee guida presentate da Francesco Boccia, ministro per le Autonomie, riguardo l’evoluzione della fase 2. Dal 18 maggio ci sarà un ulteriore allentamento delle misure di contenimento del Coronavirus. Ieri, tra l’altro, il premier Conte ieri durante la presentazione del Decreto Rilancio ha spiegato che si dovrà ancora aspettare per spostarsi da regione a regione liberamente. Come si apprende Boccia ha spiegato: «L’Italia è un malato in condizioni migliori di prima. Ma è pur sempre un malato, che non può permettersi ricadute». «La prudenza che il governo ha utilizzato è tutta finalizzata a questo obiettivo». Maggiori riaperture saranno dunque valutate soltanto alla fine di maggio e non arriveranno prima di giugno.
Basta autocertificazione: Si va verso l’abolizione delle autocertificazioni per gli spostamenti nella propria regione di residenza. Dovrebbe restare in uso per chi si sposta da una regione all’altra.
Ok alle seconde case: Dal 18 maggio sembra sempre più probabile la possibilità recarsi nelle abitazioni al mare, montagna o campagna. Con un solo diktat: all’interno della propria regione.
Rivediamo gli amici: Con l’apertura di negozi, bar e ristoranti dovrebbe sparire il vincolo della limitazione delle visite ai congiunti liberando così gli incontri con gli amici. A due mesi di distanza finalmente un nuova ventata di socialità.
Parrucchieri sempre aperti: Per parrucchieri ed estetisti dovrebbe essere possibile aprire anche domenica e proprio di lunedì, con postazioni separate di almeno due metri e aree d’attesa per i clienti all’esterno del negozio.
Lavoro, rischio contagio: Boccia e il lavoro: «Nei due mesi che abbiamo alle spalle, non potevano esserci focolai semplicemente perché la maggior parte dei luoghi di lavoro erano chiusi. Ma dobbiamo abituarci all’idea che nella seconda fase, ripartendo il lavoro, il rischio sarà proprio lì e noi dobbiamo evitarlo con tutte le nostre forze».
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