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«Abolire il contante, così cambia rotta anche il Sud»

«Abolire il contante, così cambia rotta anche il Sud»

Sulla piattaforma online change.org è stata avviata la petizione “basta soldi sporchi" che ha il fine di abolire il denaro contante e passare all’euro elettronico. In soli otto giorni la petizione ha raccolto 18.000 firme. Alessandro Garassini, avvocato ligure, è  tra i nove promotori.

Garassini, come nasce questa iniziativa?

«Da quasi dieci anni sono fautore dell’idea di abolire il denaro contante e passare alla moneta elettronica. Ne avevo parlato con alcuni amici uno dei quali, Eliano Lodesani, è stato contattato per la stessa ragione da un amico di Reggio, Pier Saccardi, che è pure mio conoscente anche se non ci sentivamo da lustri. Da lì, in pochi giorni, abbiamo coinvolto qualche altro amico, fatto squadra e siamo partiti, convinti che oggi i tempi siano maturi».

Tra i promotori nomi autorevoli.

«Siì. Alfonso Sabella, magistrato agrigentino antimafia protagonista della fiction il Cacciatore, Arrigo Roveda già presidente dei notai milanesi, il reggino Agostino  Megale, già segretario generale di FISAC-CGIL,  sono forse i più noti. Ma anche tra chi ha aderito spiccano nomi illustri ed autorevoli, che non possono essere menzionati per ragioni di privacy».

Quali vantaggi deriverebbero dall’abolizione del contante?

«Molteplici, tutti afferenti alla legalità. Oggi tanti italiani pagano troppe tasse perché molti non le pagano affatto. Inibendo l’evasione fiscale si recupererebbero risorse per lo Stato e sarebbe possibile  ridurre le imposte a chi le paga, diminuendo anche accise, imposte indirette, IVA, cuneo fiscale. Significherebbe maggiore capacità di spesa o risparmio per le famiglie e maggiore competitività per le imprese. Al contempo si eliminerebbero migliaia di adempimenti burocratici che diventerebbero inutili (ad esempio non servirebbero più gli scontrini) e non esisterebbero più accertamenti tributari. Problemi e costi occulti in meno per tutti. Ma ancora più importante sarebbe l’impatto sulla criminalità. Furti, rapine, truffe, sfruttamento della prostituzione, spaccio, caporalato, usura, tratta di esseri umani sarebbero molto difficili da attuare e gestire in assenza di contanti. Certamente criminali e mafie si attrezzeranno, ma le forze dell’ordine e la magistratura, sgravate da altri compiti, potranno concentrare le loro energie sui “veri cattivi” anziché sulla povera gente. Infine si eliminerebbero effetti distorsivi sulla concorrenza.  I soldi sporchi, provenienti dal malaffare o dall’evasione, costano meno dei soldi puliti; chi opera nell’ombra, grazie alla forza economica generata dall’illegalità, mette in difficoltà imprenditori, commercianti, artigiani e professionisti onesti. Non è giusto».

Nella petizione si parla anche del vantaggio di eliminare fonti di contagio.

«Certo. Il denaro può essere sporco dentro ma è certamente sporco fuori, ce lo spiegano fin da quando siamo bambini. È  veicolo per ogni virus e batterio, tra i quali il covid19. Niente denaro significa meno occasioni di diffusione delle malattie».

Ma i costi delle commissioni bancarie e delle carte di credito non sono un problema?

«Bisogna pensare che anche gestire il contante ha un costo, che annualmente cuba 13.5 miliardi di euro. Il costo bancario dovrà essere ridotto al minimo se non annullato. Ad esempio sarà sufficiente che stipendi, pensioni ed ogni altro reddito siano accreditati sul codice fiscale, senza necessità di transitare per un circuito bancario. Le banche comunque risparmieranno 2.5 miliardi di €uro all’anno non  maneggiando più il  contante. Il vantaggio dell’abolizione del contante deve andare a favore dei cittadini e degli operatori economici».

Non c’è il rischio che ogni nostra mossa sia controllata da “un grande fratello” orwelliano?

«Certo. Ma a prescindere dal fatto che sono previsti sistemi per non essere soggetti a controllo, se non per esigenze di legge,  già oggi ognuno di noi è controllato da facebook, da google, da instagram. Meglio essere controllati dalla Stato, che siamo noi, che da Mark Zuckerberg». 

E gli anziani come faranno?

«Sarà tutto molto semplice. Gli anziani non avranno problemi ad utilizzare il tesserino del codice fiscale o il telefonino per pagare e avranno sempre la consapevolezza di quanto spendono e quanto denaro resta a loro disposizione».

Come faranno i senza tetto, o chi campa con occupazioni saltuarie o, ancora,  chi arrotonda  pensioni o stipendi miseri con lavoretti nel tempo libero ? Gli ultimi, insomma.

«Deve essere previsto un forte sistema di welfare che garantisca a tutti di poter vivere dignitosamente mediante meccanismi automatici. La differenza sta nel fatto che sarà un welfare consapevole. Non potrà accadere che qualcuno lavori in nero e percepisca il reddito di cittadinanza o che qualcuno possa sfruttare chi è in difficoltà».

Facciamo finta che gli hacker attacchino la rete. Potrebbe succedere che una persona perda il proprio denaro o risulti impossibile  comprare o vendere merce? Sarebbe un disastro.

«La cyber security è un tema essenziale. Le guerre, oggi, si combattono con il denaro e per il tramite della rete, carrarmati e bombardieri sono “residuali”. Sarà necessario investire per creare sistemi e infrastrutture telematiche ridondanti ed assolutamente sicuri. Al riguardo si tenga conto che SIA, una delle due più importanti società di pagamenti elettronici, è controllata da Cassa Depositi e Prestiti, quindi dallo Stato. Molto lavoro è già stato fatto».

Ultima domanda. Il Sud Italia come uscirebbe da questa rivoluzione?

«Libero dal giogo della malavita e delle clientele e quindi più forte. Per posizionamento geo-politico, cultura, clima, tradizioni ed intelligenze il nostro Meridione dovrebbe essere una delle aree più ricche e prospere del pianeta e motore trainante dell’Italia; è una follia che non sia così. L’abolizione del contante può essere occasione e strumento per un grande cambiamento di rotta».

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