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19 Maggio 2020 - 10:23
La denuncia dell'Osapp: dotare gli agenti di taser e jammer
SASSARI. Nel corso delle rivolte avvenute nel marzo scorso all'interno di alcune carceri italiane, un agente è stato ferito a uno zigomo con una penna da un detenuto al 41 bis. Il fatto è avvenuto nella casa circondariale Bancali di Sassari. Lo denuncia il sindacato della polizia penitenziaria Osapp, con il vicesegretario campano Luigi Castaldo. Per Castaldo, nonostante le violenze e i devastamenti, "non è stato preso nessun provvedimento contro i diversi rivoltosi individuati". Restano, continua il sindacalista, "solo i milioni di euro di danni e le gravi ripercussioni psicofisiche a causa dei carichi di lavoro sopraggiunti dal difficile periodo di restrizioni". "Sulle chat - agiunge Castaldo - "impazzano" le immagini di quei terribili giorni" che stanno creando "nell'opinione pubblica disgusto e senso di debolezza nei confronti di uno Stato che dovrebbe dimostrare tutt'altro". L'Osapp chiede "interventi giuridici, teser, jammer e soprattutto pene più severe per i rivoltosi".
"L'episodio in cui il collega è stato colpito allo zigomo risale allo scorso gennaio ma il video, e altri inerenti le rivolte, stanno facendo il giro delle chat e del web con tanto di commenti per mettere in discussione l'autorita' dello Stato", aggiunge Castaldo. "Non sappiamo se l'autore del deplorevole gesto sia stato punito - continua il sindacalista -, non sappiamo se sono stati presi provvedimenti nei riguardi dei rivoltosi che hanno messo a ferro e fuoco le carceri italiane all'inizio dello scorso mese di marzo ma che ci auguriamo che tali atti non rimangano impuniti". Per l'Osapp, "è giunta l'ora di dotare la polizia penitenziaria di taser e jammer per individuare telefoni cellulari introdotti illegalmente negli istituti di pena, con i quali sono stati girati molti video all'interno delle sezioni detentive, poi postati sui profili Fb e corredati anche di commenti e di sottofondo musicale neomelodico inneggiante la figura del detenuto". In uno, in particolare, si nota uno dei detenuti seduto sul wc con il telefonino all'orecchio, a testimonianza che i telefoni cellulari ancora circolano nelle carceri. Castaldo ribadisce la necessità, da parte del legislatore, "di introdurre specifici reati che puniscano coloro che utilizzano e introducano telefoni illecitamente negli istituti di pena".
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