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12 Aprile 2016 - 14:00
L'avvocato della donna: ha il diritto di reinserirsi nella società
ROMA. Doina Matei conficcò la punta di un ombrello in un occhio a Vanessa Russo al culmine della lite: la 23enne morì. Era il 26 aprile del 2007, nella stazione della metropolitana Termini di Roma. Oggi, si legge sul 'Messaggero', la Matei - condannata a 16 anni di carcere - "è in regime di semilibertà: di giorno lavora in una cooperativa, la sera torna a dormire nel carcere di Venezia. E si è rifatta una vita. Ovviamente anche su Facebook".
Il quotidiano romano, che non svela lo pseudonimo con cui ha aperto una pagina sul social network, pubblica le foto di "quella ragazza che sorride in bikini al mare sopra uno scoglio, che si fa le foto in giro per Venezia, ritratta al laghetto con un bimbo in braccio".
Legale Doina Matei: "Ha diritto di reinserirsi in società" - "La donna ha ora il diritto di reinserirsi nella società''. Così l'avvocato Nino Marazzita, difensore di Doina Matei commenta la decisione di concedere la semilibertà a Matei. ''Devo dire che il sistema carcerario ha funzionato bene riportando la pena inflitta a livelli accettabili e proporzionati all'omicidio preterintenzionale e anche calibrandolo sulla figura di Doina e sul dramma che ha vissuto. Quando il fatto avvenne - ha aggiunto il penalista - la mia assistita aveva appena compiuto 18 anni ed aveva un vissuto difficile alle spalle con due figli. La donna ha ora il diritto di reinserirsi nella società''.
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