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12 Aprile 2016 - 21:52
Per prendergli la borsa gli hanno fracassato il cranio. I genitori di Valentina Tarallo partiti per la Svizzera
TORINO. Dalla Puglia dove si trovavano in questi giorni sono partiti diretti in Svizzera i genitori di Valentina Tarallo, ricercatrice torinese uccisa ieri sera a Ginevra nel corso di una rapina. Con loro anche la sorella della vittima, pure lei studentessa all'estero. Ad informare la famiglia le autorità italiane. Secondo le prime indagini la giovane sarebbe stata aggredita e colpita con una spranga da un uomo intenzionato a strapparle la borsa. La ragazza con la famiglia viveva alle porte del capoluogo piemontese.
Secondo i media svizzeri, la ricercatrice è morta dopo essere stata aggredita nel quartiere dell'ospedale universitario di Ginevra. L'autore del fatto sarebbe ancora in fuga e, stando a notizie di stampa, la polizia starebbe cercando un uomo di origine africana tra i 20 e i 30 anni alto circa un metro e 90.
Un'inchiesta per assassinio è stata aperta dal Ministero pubblico ginevrino, ha indicato quest'ultimo oggi confermando un'informazione del sito del giornale "Le Matin", matin.ch. Gli eventuali testimoni sono invitati a mettersi rapidamente in contatto con la polizia giudiziaria ginevrina.
Secondo matin.ch, l'aggressore avrebbe attaccato la vittima con una spranga di ferro - lunga 60-70 centimetri - per sottrarle la borsa, fracassandole il cranio.
FASSINO - "Orrore e sdegno per il feroce assassinio di Valentina Tarallo. In queste ore di drammatico dolore siamo vicini alla famiglia di Valentina". Così il sindaco di Torino, Piero Fassino.
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