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20 Agosto 2020 - 20:25
"In Italia, come in Europa e globalmente, si è verificata una transizione epidemiologica dell'epidemia da Sars-CoV-2 con un forte abbassamento dell'età mediana della popolazione che contrae l'infezione: l'età mediana dei casi diagnosticati nell'ultima settimana è di 30 anni", segnala il report di Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute, nell'aggiornamento su Covid-19 relativo al periodo 10-16 agosto. "La circolazione" del nuovo coronavirus "avviene oggi con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani - si legge - in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità". Si riscontrano, inoltre, "un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all'estero) - prosegue il rapporto - e una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici".
"L'indice di trasmissione nazionale Rt, calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 30 luglio-12 agosto 2020, è pari a 0,83 (0,67-1,06). Questo indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti, e dei casi importati da Stato estero (categorie non mutuamente esclusive), il numero di casi sintomatici diagnosticati nel nostro Paese è stato sostanzialmente stazionario nelle scorse settimane" spiega ancora il report. "In questo particolare momento dell'epidemia - si sottolinea - l'indice di trasmissione Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l'indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto l'Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza".
"Per la terza settimana consecutiva aumenta il numero di casi Covid-19 nel nostro Paese, anche se l'Rt a livello nazionale resta di poco sotto 1" fa notare Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, in un videomessaggio dove commenta i dati. "Diversi focolai vengono segnalati in molte regioni del nostro Paese e molti sono dovuti a persone che rientrano da Paesi ad alta incidenza o a casi importati. Diminuisce l'età media delle persone contagiate che prima era di 60 anni oggi è di circa 40 anni, quindi vengono colpiti di più i giovani". "Per tutti questi motivi - aggiunge Rezza - bisogna continuare a mantenere le misure di precauzionali: distanziamento fisico, l'uso della mascherina e l'igiene personale. La sanità pubblica da parte sua deve intervenire, come sta facendo, per identificare rapidamente i focolai e circoscriverli".
L'indice di contagiosità Rt risulta essere superiore a 1 in cinque regioni. Il valore più alto di Rt è stato rilevato in Umbria (1,34), seguita da Abruzzo (1,24), Veneto (1,21), Lombardia (1,17) e Campania (1.02). L'indice Rt risulta invece pari a zero in Basilicata e Molise.
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