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05 Ottobre 2020 - 12:58
Il premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina 2020 va a Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice "per la scoperta del virus dell'epatite C". L'annuncio è stato dato come da tradizione dal Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia, in diretta via Internet e social network. Il riconoscimento è salito a 10 milioni di corone svedesi, al cambio odierno circa 950mila euro.
I vincitori del premio 2020, due americani e un inglese, "hanno dato un contributo decisivo alla lotta contro l'epatite trasmessa attraverso il sangue - si legge nella motivazione dell'Assemblea dei Nobel - un grave problema di salute globale che causa cirrosi e cancro al fegato nelle persone di tutto il mondo".
In particolare, gli studi di Alter, Houghton e Rice hanno portato all'identificazione di un nuovo virus, il virus dell'epatite C (Hcv). Prima del loro lavoro, infatti, "la scoperta dei virus dell'epatite A e dell'epatite B era stata un passo avanti fondamentale, ma la maggior parte dei casi di epatite trasmessa per via ematica restava inspiegabile. La scoperta del virus dell'epatite C ha rivelato la causa dei rimanenti casi di epatite cronica e ha reso possibili test del sangue e nuovi farmaci che hanno salvato milioni di vite". Anche per merito di questi studi pionieristici, dunque, grazie ai nuovi super-farmaci, "per la prima volta nella storia il virus dell'epatite C ora può essere curato".
Alter, con le sue ricerche sull'epatite associata alle trasfusioni, ha dimostrato che un virus sconosciuto era una causa comune di epatite cronica. Houghton ha utilizzato una strategia inedita per isolare il genoma del nuovo virus, battezzato appunto virus dell'epatite C. Rice ha fornito le prove definitive che dimostrano che questo virus, da solo, può causare epatite.
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