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Inchiesta Perfect Storm, oscurati oltre 5.500 siti e canali social “pirata”: servizio pay per view parallelo a quello legale

Inchiesta Perfect Storm, oscurati oltre 5.500 siti e canali social “pirata”: servizio pay per view parallelo a quello legale

Oltre 50 milioni di utenti, dei quali circa 5 milioni solo in Italia, godevano di contenuti coperti dal diritto d'autore e visibili su siti illegali di live streaming e canali Telegram attraverso contratti di abbonamento con Iptv pirata. A smascherare un'organizzazione internazionale arriva anche in diversi stati come Grecia, Bulgaria, Olanda, Francia, Malta, Germania e Svizzera, sono stati i finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche insieme a personale del Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni della Polizia di Stato. L'operazione 'The Perfect Storm', a contrasto al fenomeno della pirateria audiovisiva attraverso la trasmissione non autorizzata su rete internet, la cosiddetta 'Iptv' - Internet Protocol Television, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Melillo e diretta dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Piscitelli e dal Sostituto Procuratore Valeria Sico e si è avvalsa dei canali di cooperazione giudiziaria internazionale tramite l'Agenzia Europea Eurojust, mediante il desk italiano, diretto dal Procuratore Filippo Spiezia, coadiuvato dai Sostituti Procuratori Aldo Ingangi e Angela Continisio. 

In concorso tra loro, il capo del Team Dvs e i suoi "sodali", si introducevano abusivamente nei sistemi telematici delle principali Pay tv protetti da misure di sicurezza, al fine di duplicare i contenuti poi collocati su server remoti attraverso la creazione di copie alterate o ricodificate attraverso l'utilizzo di smartcard, decoder, blocker, encoder e server remoti, appositamente configurati con software Xtream Codes per ricevere i contenuti audiovisivi da decoder corredati da smartcard regolarmente abilitate, abusivamente impiegate, delle quali veniva inibito il naturale sistema di disattivazione in violazione delle misure di sicurezza adottate dalle emittenti per escludere dalla visione i soggetti non autorizzati. E' il modus operandi dell'organizzazione di pirati informatici sgominata dai finanzieri. Nell'ordinanza del gip Fabio Provvisier del Tribunale di Napoli si legge: "il Team Dvs, a scopo di lucro e a carattere transnazionale, in assenza di autorizzazione, è dedita all'esercizio dell'attività Iptv illegale, una nuova forma di pirateria audiovisiva attuata attraverso la trasmissione non autorizzata di contenuti televisivi a pagamento (gestiti da Mediaser, Sky, Netflix, Dazn e Infinity) nonché di opere cinematografiche tutelate dal diritto d'autore". Il servizio pay per view creato in questo modo era dunque "parallelo a quello legale, offerto dalle principali emittenti televisive".

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