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Scontro treni, l'accusa di Cantone: «Probabile errore umano, ma collegamento con la corruzione»

Scontro treni, l'accusa di Cantone: «Probabile errore umano, ma collegamento con la corruzione»

 L'Ad di Fs Mazzoncini difende il binario unico: «Tutte le linee hanno un livello di sicurezza garantito»

BARI. Le immagini delle lamiere accartocciate dei treni scontratisi in Puglia, un incidente "probabilmente frutto di un errore umano ma sarà la magistratura ad accertarlo", sollevano "un collegamento con l'argomento di cui parliamo oggi", ovvero la corruzione che non fa realizzare infrastrutture adeguate. Lo ha detto il presidente dell'Anac Raffaele Cantone, all'inizio della presentazione della Relazione dell'Autorità nazionale anticorruzione nella sala Koch del Senato. Cantone ha detto che l'incidente "è frutto e conseguenza di un problema atavico del nostro Paese: la difficoltà nel fare infrastrutture".

Cantone lancia però un segnale di speranza: "Mi sento di poter affermare che iniziano a intravedersi le prime tracce degli 'anticorpi' che si stanno inserendo nel sistema". I dati sull’incremento considerevole delle segnalazioni nel 2015 "testimoniano oltre che la fiducia riposta nell’Autorità, di cui siamo orgogliosi, un 'risveglio' da parte di operatori e cittadini, stanchi di un sistema spesso incapace di gestire risorse pubbliche destinate a opere e servizi fondamentali per la collettività".

L’Autorità, spiega il presidente, "ha sempre sostenuto che la corruzione non può essere affrontata attraverso azioni unilaterali ma richiede, piuttosto, interventi molteplici e contestuali. Oltre all’attività repressiva, svolta egregiamente dalla magistratura, sono necessari un’efficace azione di prevenzione da parte di tutti gli attori in campo e un cambiamento culturale da parte di cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche".

"Proprio perché consapevoli della necessità di coinvolgere le tante energie in campo per condurre quella che deve essere una 'battaglia comune' e per superare la logica autoreferenziale dei 'compartimenti stagni', l’Autorità - ricorda Cantone - ha strutturato nel tempo una rete di rapporti istituzionali, sia a livello internazionale che nazionale, per favorire lo scambio delle informazioni e una più efficace azione di prevenzione e contrasto della corruzione".

 

 

LE VITTIME. Sono 23 i morti identificati, ma sono ancora in corso verifiche sui resti umani trovati ieri tra i rottami dei due treni scontratisi in Puglia, per identificare le vittime. Lo ha detto il prefetto di Barletta-Andria-Trani, Clara Minerva, in conferenza stampa. "Sono quasi finite le operazioni di rimozione delle macerie", ha spiegato, chiarendo che "oggi non sono stati trovati altri resti. Ieri sono stati trovati resti umani ancora da attribuire, sono in corso verifiche. Ci vorra' tempo per le analisi del Dna e quant'altro. Una vittima non e' stata identificata. 52 i feriti: 24 ricoverati e 8 in prognosi riservata. A Bari il riconoscimento delle vittime da parte dei parenti, sabato i funerali. La Procura di Trani procede per omicidio colposo plurimo, al momento non ci sono indagati. Le indagini affidate a un pool di 5 magistrati, riguarderanno anche i ritardi nei lavori sulla linea e i sistemi di sicurezza. L'Ad di Fs Mazzoncini difende il binario unico: 'Tutte le linee hanno un livello di sicurezza garantito'. Ma il ministro Delrio sottolinea che il sistema di avviso telefonico 'e' tra i meno evoluti e piu' a rischio' e promette l'arrivo di altri 1,8 miliardi per le reti regionali. A giorni sara' chiusa la gara per il raddoppio della tratta Andria-Corato

 

 

Ci potrebbe essere un piccolo ritardo del treno in partenza da Corato e diretto a Barletta alla base del gravissimo incidente ferroviario avvenuto ieri nel barese. E' una delle ipotesi investigative della Procura di Trani che indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Secondo questa ipotesi dal momento che il treno era in ritardo sarebbe stato dato l'ok all'altro treno in partenza da Andria e diretto da Bari come ultima fermata. I due convogli lanciati entrambi ad alta velocità su un unico binario si sono scontrati all'uscita di una curva senza dare la possibilità ai macchinisti di frenare.

''L'unica stazione di incrocio è quella di Andria, per cui è quello proveniente da quella città che lì non doveva esserci'', ha detto dal canto suo stamane Massimo Nitti, il direttore generale di Ferrotramviaria, la società che gestisce le Ferrovie Bari- nord.

Nella notte intanto è stata trovata la scatola nera di uno dei due treni. Ora si sta cercando la seconda scatola nera he potrebbe però essere andata distrutta.

vigili del fuoco invece sono ancora al lavoro sul luogo della tragedia. Mentre proseguono le operazioni e le ricerche, nella notte si è aggravato il bilancio delle vittime che è salito a 27, mentre i feriti sono una cinquantina.

In realtà il numero di 27 vittime "non può essere ancora dato per ufficiale". Nell'istituto di medicina legale del Policlinico di Bari, dove dalle 9 di stamattina sono iniziate le procedure di riconoscimento ufficiale sono presenti "23 salme ricomposte", delle quali è oramai quasi ultimata l'identificazione, e altri resti che potrebbero appartenere ad altre 4 persone, visto che "27 sono i reclamati". Ad affermarlo è il prefetto di Andria Clara Minerva. "Il lavoro dell'unità di crisi è proprio questo - spiega il prefetto - chiarire il numero delle salme e il numero dei reclamati, che sono 27. La difficoltà è dovuta allo stato in cui sono ridotti i corpi. Quindi si stanno facendo queste verifiche. Faremo il punto, lo stato dell'arte e poi la conferenza stampa".

"E' quasi ultimato lo sgombero dei detriti e il ribaltamento del treno. Stanno cercando di liberare la locomotiva in modo da verificare se ci siano sotto altri resti", ha poi aggiunto Minerva, arrivata sul luogo del tragico scontro tra treni.

Ci "sono circa dieci i feriti in codice rosso, di cui due in prognosi riservata ma le loro condizioni sono sotto controllo, al momento non ci sono stati né peggioramenti né miglioramenti", ha fatto sapere all'Adnkronos il sindaco di Andria Nicola Giorgino.

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