Tutte le novità
28 Settembre 2016 - 14:59
La testimonianza di un'amica di famiglia al processo per la ragazza di Torre del Greco arruolatasi tra i terroristi islamici
MILANO. «Maria Giulia aveva preso il sopravvento, i suoi genitori soffrivano». Nel processo a carico, tra gli altri, di Maria Giulia 'Fatima' Sergio, la ragazza partita da Inzago per la Siria dove si troverebbe ancora, testimonia un'amica di famiglia di vecchia data. Chiamata dall'avvocato Erika Galati, legale di Sergio Sergio, padre della giovane e imputato per organizzazione del viaggio con finalità di terrorismo, la donna ha ricostruito l'iter della conversione di Maria Giulia, della sorella Marianna e poi dei genitori Sergio e Assunta. E dalle sue considerazioni traspare, in particolare, il ruolo subalterno di Sergio Sergio descritto come «un bonaccione, uno che in casa non comandava nulla». Dopo essersi convertita, Maria Giulia avrebbe trascinato tutti i componenti della famiglia sulla strada di Maometto. Nessuno avrebbe avuto la forza di opporsi, stando a questo racconto. «Sergio si vergognava, non aveva la capacità di reagire, come posso dire, è uno a cui manca tutta la settimana. Ha avuto una vita pesante, non ci stava con la testa e non sapeva neanche cosa fosse l'Islam, non era in grado di opporsi».
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo