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30 Settembre 2016 - 18:24
Il piccolo nato in Spagna da inseminazione eterologa
ROMA. La Cassazione ha ratificato che è figlio di due mamme il bambino nato in Spagna grazie all’inseminazione eterologa. In particolare, la Prima sezione civile presieduta da Salvatore Di Palma (relatore Antonio Lamorgese) ha bocciato il ricorso presentato dalla Procura generale presso la Corte d'appello di Torino contro la decisione della Corte d'appello torinese che per la prima volta in Italia - nel dicembre 2014 - aveva accolto la loro richiesta e ordinato all’ufficiale di stato civile del Comune di trascrivere la nascita del bambino come figlio di entrambe le mamme.
"La nozione di 'vita familiare' nella quale è ricompresa l'unione tra persone dello stesso sesso - spiega la Suprema Corte con la sentenza 19599 - non presuppone neppure necessariamente la discendenza biologica dei figli, la quale non è più considerata requisito essenziale della filiazione. E, comunque, tale requisito sussiste nel caso in esame, avendo una donna partorito e l'altra donato il proprio patrimonio genetico".
Le due donne, sposatesi in Spagna il 20 giugno 2009 (successivamente hanno divorziato consensualmente in Spagna sulla base di un accordo che prevede l'affidamento congiunto del minore con condivisione della responsabilità genitoriale), sono indicate nello stato civile del comune di Barcellona come 'madre A' e 'madre B'. Il tribunale di Torino, in un primo momento, aveva respinto la richiesta di trascriverlo nell’anagrafe italiana, ritenendo la trascrizione "contraria all’ordine pubblico" in relazione alle norme in materia di filiazione che fanno riferimento ai concetti di padre, madre, marito e moglie. Poi la Corte d'appello e, oggi, la Cassazione hanno ratificato che il bambino è figlio di 'due mamme'.
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