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28 Febbraio 2021 - 07:00
Due casi di quella brasiliana al Cotugno, sei dalla britannica a Ischia e un morto nel Casertano.
NAPOLI. Dopo quella inglese, a Napoli sbarca anche la variante brasiliana. Due casi, infatti, sono stati rilevati al Cotugno su pazienti: uno è ancora ricoverato, in condizioni stabili, l’altro è stato dimesso. Il tutto grazie alle attività di sequenziamento portate avanti dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno con Azienda dei Colli e Tigem. E sei casi di variante inglese sono stati accertati sull’isola d’Ischia.
Si tratta di un focolaio familiare, provocato dal rientro di una persona dall’estero: uno solo del colpiti dal virus è ricoverato, gli altri cinque sono in isolamento domiciliare. E la variante inglese ha fatto una vittima nel Casertano: si tratta di un operatore sociosanitario 52enne di Pietravairano: era ricoverato al Covid Hospital di Maddaloni. Aveva ricevuto la prima dose di vaccino il 13 gennaio e la seconda il 3 febbraio. Il direttore dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo, ha chiarito che pochi giorni dopo il richiamo l’uomo era stato ricoverato a Sessa Aurunca per insufficienza respiratoria e gli era stata diagnosticata poi una polmonite. Dopo il trasferimento Santa Maria Capua Vetere era emersa la variante inglese. Si è così potuto ricostruire che l’infezione era avvenuta ben prima della seconda dose del vaccino.
Il tampone è stato quindi sottoposto a sequenziamento ed è stato confermato che si trattava della variante inglese del Coronavirus.
Dopo un ulteriore peggioramento delle condizioni il paziente era stato trasferito nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Maddaloni, dove è deceduto ieri mattina per complicanze legate alla patologia respiratoria. Le varianti mettono in apprensione gli operatori in ragione della loro diffusione che sembra più rapida e potrebbe creare una maggiore pressione sugli ospedali.
Per quanto riguarda Napoli, al Cotugno di Napoli si registra un maggiore affollamento in terapia subintensiva, che se i 50 posti disponibili non sono ancoa esauriti così come i 30 di intensiva. Anche al Cardarelli si registra un aumento dei ricoveri, tanto che ieri a metà giornata erano liberi solo due posti sui 15 di terapia intensiva disponibili. All’ospedale collinare sono ricoverati mezzogiorno erano liberi solo due posti sui 15 disponibili. Nell’intera struttura sono ricoverati 131 pazienti affette da Covid, alcuni dei quali gravati anche da patologie pregresse. La tendostruttura continua ad operare per le somministrazioni vaccinali, visto che c’è da completare il personale sanitario: ma se la pressione sul Pronto soccorso dovesse aumentare potrebbe essere utilizzata per alleggerire il peso dei nuovi arrivi
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