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13 Marzo 2021 - 17:34
In questi giorni è stata molto discussa la sanatoria contenuta nel Decreto Sostegno con la quale verranno cancellate le cartelle esattoriali del periodo 2000 - 2015.
MANCANO TRIBUTI COMPRESI TRA 2016 E 2020
Tra i pagamenti che non saranno più dovuti ci sono il bollo auto, l'Imu e la Tari. All'appello mancano però i tributi non pagati nel periodo compreso tra il 2016 ed il 2020.
I cosiddetti "furbetti" dell'Imu, quelli che sono riusciti a travestire come prima casa un'abitazione che non ne avrebbe i requisiti per poter avere delle agevolazioni fiscali.
CACCIA AGLI EVASORI
Le amministrazioni comunali possono procedere a svolgere gli accertamenti necessari, nel caso in cui dai controlli risultasse che un contribuente non abbia versato l'Imu. Ci sono quindi due possibilità: la prescrizione e la decadenza.
DIFFERENZA TRA PRESCRIZIONE E DECADENZA
La prescrizione la si può sempre interrompere con una diffida o con una cartella esattoriale. I termini affinché si parli di prescrizione vengono azzerati nel momento in cui si riceve una cartella esattoriale.
La decadenza, invece, avviene quando gli accertamenti vengono effettuati oltre un termine massimo.
La prescrizione scatta dopo cinque anni, mentre la decadenza dopo tre.
CONTROLLI DELL'IMU
Vengono effettuate delle verifiche all'interno degli archivi telematici e vengono controllati gli immobili censiti nel Comune del territorio dove dovrà esserci il relativo versamento dell'imposta. Fanno eccezione gli immobili adibiti a residenza principale.
Il Comune è quindi in grado di verificare in tempo reale dove il proprietario dell'immobile e la sua famiglia hanno fissato la residenza e la dimora abituale.
La prescrizione dell'Imu arriva dopo cinque anni. Il Comune quindi deve richiederla entro il quinto anno per quanto riguarda il saldo: oggi siamo nel 2021, quindi possono arrivare le richieste dell'imposta non pagata dal 2016 in poi.
Il termine di decadenza entro cui il Comune può riscuotere i tributi locali è fissato al 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui l’accertamento è divenuto definitivo. Questo è stato di recente confermato anche dalla Commissione tributaria regionale del Lazio.
Nel caso di tributi più vecchi (ossia quelli del 2016 e 2017) se l'amministrazione comunale si fosse dimenticata di richiedere quanto dovuto, ci potrebbe essere la speranza che siano decaduti.
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