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Ritardi nel Reddito di cittadinanza, Campania in testa: ecco perché viene revocato

Ritardi nel Reddito di cittadinanza, Campania in testa: ecco perché viene revocato

RITARDI NELL'EROGAZIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA

Sono 110mila le famiglie che non hanno ricevuto l’accredito del reddito di cittadinanza nel mese di febbraio. E' quanto risulta dal nuovo report dell'Inps inerente il sussidio. Nel mese di febbraio, più di un milione di nuclei familiari ha ricevuto invece l’accredito del Reddito di Cittadinanza o della Pensione di Cittadinanza, sono 2,3 milioni le persone coinvolte.

Nell'osservatorio mensile l'Inps spiega che il ritardo nella dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) potrebbe aver provocato una diminuzione di 110mila assegni. Un calo simile era stato già riscontrato l'anno scorso. 

L'IMPORTO

L’importo medio per gli oltre 2,3 milioni di beneficiari è pari a 564 euro a nucleo. I dati arrivati dall’Osservatorio dell’Inps sul reddito e la pensione di cittadinanza evidenziano come la diminuzione del numero dei nuclei rispetto al mese precedente risenta dell’aggiornamento della dichiarazione sostitutiva unica, indispensabile per poter proseguire con l’erogazione del beneficio, che può essere stata presentata in ritardo o aver provocato la decadenza del beneficio.

LE FAMIGLIE AL SUD

Su un milione di famiglie, 673.343 sono residenti al Sud, più di due terzi del totale complessivo. In Campania sono 229.024 le famiglie con il reddito. Un numero che supera i nuclei che lo percepiscono in tutto il Nord Italia con quasi un quarto dei sussidi totali e un importo medio di 628,89 euro.

CHI HA AVUTO DI PIU'

La provincia che in assoluto nel mese di febbraio 2021 ha avuto piu' nuclei beneficiari (143 mila, pari al 14 per cento del totale, con un importo medio a nucleo di 655 euro) e' stata Napoli, a seguire Roma (68 mila con un importo medio di 538 euro) e Palermo (63 mila con un importo medio di 656 euro). Tra gennaio e febbraio 2021, prosegue la nota, e' stato revocato il beneficio a 36 mila nuclei, con conseguente sospensione e azione di recupero del pregresso.

LE CAUSE DI REVOCA DEL SUSSIDIO

La causa prevalente di revoca e' stata la titolarita' di autoveicoli o motoveicoli da parte di qualche componente del nucleo, chiaro effetto dei controlli generati grazie alla convenzione attivata da Inps con Aci.

Altre cause di revoca sono state le dichiarazioni non conformi rispetto al patrimonio mobiliare e ai redditi da attivita' lavorativa. Sempre dall'inizio dell'anno in corso risultano 110 mila nuclei decaduti dal diritto: nel 70 per cento dei casi la decadenza e' dovuta a una nuova dichiarazione sostitutiva unica con valori che portano sopra soglia la verifica dei requisiti.

IL REDDITO DI EMERGENZA

Per quanto riguarda il reddito di emergenza, prosegue la nota, i dati perfezionano il quadro gia' definito lo scorso mese: i nuclei percettori di almeno una mensilita' della prestazione ai sensi del decreto Rilancio, che ha previsto erogazioni per due mesi, risultano pari a 292 mila, con 703 mila persone coinvolte e un importo medio mensile di 559 euro. Sono invece 255 mila i nuclei beneficiari del reddito di emergenza disciplinato dal decreto Agosto, con 584 mila persone coinvolte e un importo medio pari a 550 euro.

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