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L’Ingv fa tremare l’Italia: «Rischio tsunami con scosse di terremoto più forti»

L’Ingv fa tremare l’Italia: «Rischio tsunami con scosse di terremoto più forti»

Dopo il forte terremoto nel Mar Adriatico di magnitudo 5.6 registrato alle 14.47 e a seguire altre tre scosse registrate dall'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), con epicentro in mare aperto, a 10 chilometri di profondità: la seconda alle 15 di magnitudo 4.1; la terza, delle 15.09, di 2.6, e la quarta delle 15.12, di 3.4.

Il Direttore della sezione di PISA dell'Ingv, Carlo Meletti, ha spiegato che, in caso di magnitudo più alto c'è la possibilità concreta anche che possa generarsi un maremoto.

Scossa di terremoto registrata nel mar Adriatico

«Di fatto l'epicentro è molto più vicino alla costa croata che a quella italiana.

Conosciamo la struttura sismo genetica, cioè la faglia che produce questo tipo di terremoti, ed è una delle strutture più avanzate del sistema dinarico.

È un sistema di strutture che vanno al di sopra di quella che la placca adriatica.

E in questo punto di accavallamento ogni tanto vengono rilasciati dei terremoti, ne conosciamo un certo numero anche di magnitudo fino a sei: è accaduto nel 2004 e nel 1978 sicuramente»

La scossa però è stata avvertita nitidamente in tante città in Italia

«Può sorprendere i non addetti ai lavori è il fatto che sia stato avvertito in molte zone in Italia.

La magnitudo non è così alta da giustificare un'area così vasta di risentimento, ma l'Adriatico con le sue caratteristiche geologiche ha la capacità di propagare onde sismiche anche a grande distanza e questo è il motivo per il quale è stato avvertito anche in numerose altre città d'Italia".

Ci saranno altre scosse?

«Ci sono state già diverse repliche, anche di magnitudo 4.2, o anche minori. Non sappiamo cosa potrà succedere, ci saranno sicuramente altre scosse come spesso accade in casi come questo. Se ci sarà un terremoto più forte non si sa».

C'è il rischio anche di un terremoto più forte?

È improbabile che ci possano essere danni perché la città più vicina è a 90 chilometri di distanza rispetto all'epicentro del terremoto.

Però ci sono delle isole vicine che potrebbero subire dei danni. 

Quello che invece non è successo e che potrebbe avvenire è uno tsunami: ovviamente che abbiamo un terremoto che avviene in mare, verifichiamo che non ci siano maremoti.

E in questo caso la magnitudo è al limite del valore dal quale ci si può aspettare un maremoto.

Ovviamente bisogna vedere anche la profondità, i fattori sono diversi da tenere in considerazione.

 

 

L'epicentro

L'epicentro del terremoto è stato localizzato in Mar Adriatico a circa 80-90 km dalle coste della Puglia garganica e dalle Isole Tremiti e una trentina di chilometri dall’isola croata di Lastovo.

Lo rende noto l'Ingv che parla anche di "numerose repliche registrate dalla Rete Sismica Nazionale nell’area, di magnitudo fino a Ml 4.1".

In quest’area la sismicità dal 1985 ad oggi è molto frequente con eventi di magnitudo ML compresa tra 4.0 e 4.9 come quelli avvenuti nel 1988 e nel 2007 localizzati a sud dell’epicentro di questo pomeriggio.

Guardando il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, prosegue Ingv, nell’area inoltre è presente un terremoto con epicentro poco a ovest dell’evento di questo pomeriggio, avvenuto il 2 gennaio 1978 di magnitudo stimata Mw 5.0.

La mappa di scuotimento calcolata dai dati delle reti sismiche e accelerometriche Ingv e Dpc mostra dei livelli di scuotimento fino al IV grado Mcs sia sulle coste della Puglia sia su quelle della Croazia. Il terremoto è stato risentito in un’area molto vasta dell’Italia centro-meridionale, in particolare nell’area adriatica. Come si evince dai dati raccolti dal questionario di “Hai sentito il terremoto?“, con effetti stimati, al momento, fino al V-VI grado MCS sulle coste pugliesi, soprattutto nei comuni del Gargano, nella provincia di Foggia. Risentimenti diffusi fino alle coste marchigiane, ma anche in Campania e nel Lazio.

Il sindaco delle Isole Tremiti

"Il terremoto si è sentito, qualcuno ha avuto anche paura. Danni non ce ne sono stati da quanto verificato finora.

Finché siamo qui a raccontarla, va tutto bene” dice all'Adnkronos Antonio Fentini, il sindaco delle Isole Tremiti.

"Mi hanno chiamato molti cittadini, i vigili del fuoco, la Centrale operativa – aggiunge - si sono allertati tutti, mi ha fatto piacere che la 'macchina' si sia messa in moto subito.

Ma fortunatamente non è servita. Io sono sull'isola di San Domino, la parte storica è quella dell'isola di San Nicola dove c'è anche il comune. Ho parlato con il vicesindaco che è lì – conclude Fentini - e finora non c'è nessun danno".

 

 

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