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01 Aprile 2021 - 18:54
SCHEDA DI MEMORIA SEQUESTRATA A BIOT
Nella scheda di memoria sequestrata a Walter Biot, l'ufficiale di Marina arrestato per spionaggio, sono state trovate 181 foto di documenti cartacei classificati. In particolare, nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma, Antonella Minunni, si parla di 9 documenti di natura militare classificati come riservatissimi e 47 di tipo 'Nato Secret'.
BIOT NON RISPONDE AL GIP
L'ORDINANZA - Walter Biot gestiva documenti coperti da segreto preordinati alla sicurezza della Stato, si legge nell'ordinanza del gip. L'ufficiale di Marina arrestato in particolare si occupava della "proiezione degli assetti italiani della Difesa in teatri operativi esteri e anche di operazioni Nato, Ue e Onu".
NON E' STATA UN'ATTIVITA' SPORADICA
Non è stata una attività isolata e sporadica. "Modalità esecutive - si legge - che mostrano in maniera palmare l'estrema pericolosità del soggetto stante la professionalità dimostrata nel compimento delle suddette azioni desumibile dai parecchi strumenti utilizzati (4 smartphone) e dagli accorgimenti adottati".
"Gli elementi sono sintomatici dello spessore criminale dell’indagato che non si è posto alcuno scrupolo nel tradire la fiducia dell’istituzione di appartenenza al solo fine di conseguire profitti di natura economica" scrive il gip di Roma. "Tali accurate modalità nell’agire - si legge - quali ad esempio l'inserimento della scheda Sd all'interno del bugiardino dei medicinali così come il fatto che dai telefoni in suo possesso non emergono appuntamenti o contatti con l'agente russo".
INCONTRo TRA VERTICI PROCURA MILITARE E ORDINARIA
Nelle prossime settimane è previsto un incontro tra i vertici della Procura militare e ordinaria per fare il punto sull’indagine. Obiettivo fra l’altro, anche quello di valutare il tema della competenza, che può avere carattere concorrente o esclusivo.
LA DIFESA - "Dei fatti contestati non ci sono notizie che possano aver messo a repentaglio la sicurezza dello Stato, non ho mai messo in pericolo l’Italia" ha riferito Biot in un colloquio in carcere con il suo avvocato Roberto De Vita. "Non è mai stata messa a repentaglio la sicurezza dello Stato", ha ribadito. "Il mio assistito - dice all'Adnkronos il difensore dell'ufficiale della Marina Militare - mi ha riferito di una gravissima fragilità economica legata a una situazione familiare. Sa di doversi difendere da accuse gravi ma siamo certi che i fatti verranno ridimensionati".
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