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Stop a Johnson&Johnson, sei casi di trombosi: gli Usa fermano tutto

Stop a Johnson&Johnson, sei casi di trombosi: gli Usa fermano tutto

La doccia fredda arriva dagli Stati Uniti: le autorità sanitarie sospendono le somministrazioni dei vaccini anti-Covid di Johnson&Johnson. Il tutto per effettuare ulteriori studi e accertamenti sui casi di sei donne, di età compresa fra i 18 e i 48 anni, una delle quali deceduta, che hanno sviluppato rari coaguli di sangue due settimane dopo vaccinazione: il tutto su un totale di 6,8 milioni di dosi di vaccino somministrate. La casa farmaceutica si adegua immediatamente e sospende il lancio del siero in Europa «in un’ottica di trasparenza e in attesa delle valutazioni delle autorità sanitarie europee». E dagli Usa ci si affretta subito a precisare che lo stop dovrebbe durare pochi giorni e che è prematuro associare le sindromi trombolitiche alla somministrazione del farmaco. E Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, in un briefing alla Casa Bianca, parla di «evento davvero raro, meno di uno su un milione finora».L’EMA IN CAMPO. E l’Ema, intanto, comunica che sta indagando dalla scorsa settimana su tutte le segnalazioni di eventi embolici nelle persone che hanno ricevuto J&J: «Al momento non è chiaro se esista un’associazione causale».
LA RIPERCUSSIONE IN ITALIA. La notizia dagli Usa arriva subito anche in Italia. E così le 184mila dosi arrivate all’hub della Difesa a Pratica di Mare restano stoccate in attesa delle verifiche sugli eventi avversi che hanno portato allo stop da parte di Fda negli Usa. «Le dosi sono stoccate nei container dove viene mantenuta la catena del freddo e questo permette di poterle conservare fino a due anni», spiega a Rainews 24 Stefano Sbaccanti, della struttura commissariale per l’emergenza Covid. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, riunisce immediatamente i vertici dell’Aifa e dell’Istituto Superiore di Sanità. E al termine, durante la registrazione di Porta a Porta, spiega che «siamo in contatto con Ema e valuteremo nei prossimi giorni appena a Ema e Usa daranno informazioni definitive quale sarà la strada migliore, ma penso che anche questo vaccino dovrà essere usato, perché è importante». E il direttore dell’Agenzia per il farmaco, Nicola Magrini, spiega che «i sei casi sospetti di eventi avversi successivi alla somministrazione del vaccino Johnson&Johnson segnalati negli Stati Uniti, si sono verificati in soggetti femminili tra i 18 ed i 48 anni, come per AstraZeneca. Potrebbe essere un meccanismo simile. Aspettiamo di vedere cosa decideranno le autorità degli Stati Uniti su un rischio che sulla base dei numeri resta bassissimo».
LA CAMPANIA ATTENDE LE DOSI. Intanto, tra le regioni che “son sospese” c’è anche la Campania che per domani attendeva tra le 15mila e le 17mila do- si del vaccino J&J. Ma la situazione porterà con ogni probabilità allo slittamento. Oggi, invece, dovrebbero arrivare 148mila dosi Pfizer, mentre dal 20 aprile ne arriveranno 39mila di Moderna. Al momento la Campania, secondo quanto risulta dal report sul sito del Governo, ha ricevuto 1.280.755 dosi di vaccini, di cui 1.125.781 sono state già iniettate, per una percentuale pari all’87,9%. 

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