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Fabrizio Corona, post choc appena uscito dal carcere

Fabrizio Corona, post choc appena uscito dal carcere

Nello scatto postato da Fabrizio Corona su Instagram si vede l’ombra di un uomo impiccato, mentre nell’immagine successiva è riportata una parte del testo della lettera scritta da Fëdor Dostoevskij a suo fratello Mikhail il giorno in cui venne condannato a morte.

IL TESTO DI DOSTOEVSKIJ

Un testo in cui evidentemente Fabrizio Corona si rivede: "Mi hanno appena detto, fratello caro, che oggi o domani ci fanno partire - si legge sul social -  Ho chiesto di vederti. Mi hanno però detto che è impossibile; ti posso soltanto scrivere questa lettera, sbrigati anche tu a darmi un cenno di risposta. Temo che fossi in qualche modo a conoscenza della condanna (a morte). Dal finestrino della carrozza che ci portava sulla piazza d’armi Semënovskij ho visto una marea di gente può darsi che la notizia fosse giunta anche a te e che tu stessi in pena per me. Ora sarai più̀ sollevato. Fratello! Non mi sono scoraggiato né perso d’animo".

COSA HA SCRITTO SUI SOCIAL

"La vita è vita ovunque, la vita è dentro di noi, non al di fuori. Intorno a me ci saranno altri uomini, ed essere un uomo tra gli uomini e rimanerlo per sempre, qualunque disgrazia capiti, senza lamentarsi, non perdersi d’animo – ecco in che cosa consiste la vita, qual è il suo scopo. Me ne sono reso conto. Quest’idea si è fatta di carne e sangue. È la verità! Quella testa che creava, si nutriva della vita superiore dell’arte, che ha compreso e si è abituata alle nobili esigenze dello spirito, quella testa ormai si è staccata dalle mie spalle. Ne è rimasto il ricordo e le immagini create, ma rimaste ancora senza forma. Lasceranno cicatrici, è vero! Però in me è rimasto il cuore, e quella carne e quel sangue che ancora possono amare, soffrire, desiderare e ricordare, e in fondo anche questa è vita!”.

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