Tutte le novità
27 Marzo 2015 - 12:43
Il comandante ha cercato di buttar giù la porta con un'ascia
PARIGI. Andrea Lubitz «aveva avuto una grossa crisi con la sua fidanzata prima del disastro e aveva il cuore spezzato, forse questo» potrebbe essere alla causa del folle gesto compiuto tre giorni fa, facendo precipitare volontariamente l'aereo della Germanwings sulle Alpi francesi, provocando la morte delle 150 persone a bordo. Lo scrive il quotidiano tedesco Bild, secondo cui «gli investigatori stanno attualmente seguendo con forza questa linea di inchiesta». Un pizzaiolo di Duesseldorf, Habibalah Hassani, 53, ha raccontato di aver visto spesso nel suo locale il copilota con una ragazza. E la Bild rivela anche che il padre di Lubitz lavora in banca, mentre la madre è organista in una delle chiese protestanti di Montabaur. Esclusa al momento la pista terroristica mentre si indaga sulla sfera personale.
INDIZI DI MALATTIA MENTALE. Sul fronte delle indagini, sono state perquisite le case di Montabaur e Dusseldorf, dalle quali è stato portato via diverso materiale. Durante la perquisizione della casa di Dusseldorf, secondo Spiegel online, sono stati trovati indizi che proverebbero la malattia mentale del 27enne.
«IN CRISI CON LA FIDANZATA». Nel frattempo emergono dettagli sulla vita di Lubitz. Stando a quanto rivela il quotidiano tedesco Bild, «aveva avuto una grossa crisi con la sua fidanzata prima del disastro e aveva il cuore spezzato. Gli investigatori stanno attualmente seguendo con forza questa linea di inchiesta». Un pizzaiolo di Dusseldorf ha raccontato di aver visto spesso nel suo locale il copilota con una ragazza.
«FORTE DEPRESSIONE NEL 2009». Sempre secondo il quotidiano tedesco Bild, che ha avuto accesso ai documenti ufficiali dell'Autorità tedesca di supervisione del trasporto aereo, Lubitz sei anni fa ha sofferto di una grave forma depressiva ed è stato seguito regolarmente dal punto di vista medico. Il 27enne, rivela il giornale, ha attraversato «un episodio depressivo pesante» nel 2009 ed è stato sottoposto a cure psichiatriche. Da allora Lubitz seguiva un trattamento «medico particolare e regolare». Queste informazioni, aggiunge il quotidiano, erano state trasmesse a Lufthansa, la compagnia aerea tedesca della quale fa parte Germanwings.
VALLS: NON SI PUÒ SCARTARE ALCUNA PISTA. Per il premier francese Manuel Valls, «tutto si orienta» verso la pista del «gesto criminale, folle, suicida» del copilota, ma «nessuna pista per principio può essere esclusa».
COMANDANTE HA CERCATO DI BUTTARE GIU' LA PORTA CON UN'ASCIA. Intanto continuano a emergere dettagli sulla dinamica della tragedia. Il pilota, chiuso fuori dalla cabina, avrebbe cercato di buttare giù la porta blindata con un'ascia nel tentativo disperato di evitare il disastro. Lo scrive il quotidiano tedesco Bild citando fonti della sicurezza. La notizia non è stata confermata dalla compagnia, ma un portavoce di Germanwings ha effettivamente riconosciuto che a bordo c'era anche un'ascia, un arnese che «fa parte delle apparecchiature di sicurezza di un A320».
PILOTA AUTOMATICO RIPROGRAMMATO DA 38.000 A 100 PIEDI. Stando, poi, al sito web Flightradar24, che monitora tutti i voli civili in navigazione, il sistema di pilota automatico del volo della Germanwings è stato riprogrammato da qualcuno in cabina di pilotaggio in modo da modificare l'altitudine dell'aereo da 38.000 (11.582 metri) a 100 piedi (30 metri). Andreas Lubitz, dopo essere rimasto da solo in cabina di pilotaggio, avrebbe dunque modificato i parametri della quota di volo, e non quelli della rotta, probabilmente per non far scattare gli allarmi in caso di comportamento anomalo dell'aereo.
Una malattia nascosta che è improvvisamente riemersa dopo una banale crisi di coppia, provocando una strage. Andreas Lubitz, il co-pilota dell'Airbus 320 della Germanwings che ha causato lo schianto dell'aereo con 150 persone a bordo contro una montagna francese soffriva di depressione, ma nessuno dei suoi datori di lavoro lo sapeva. ''Un giorno - aveva confidato alla ex fidanzata - farò qualcosa che cambierà completamente il sistema, e tutti conosceranno il mio nome e se lo ricorderanno. Lo ha fatto - ha detto - perché si è reso conto che a causa dei suoi problemi di salute il suo grande sogno di lavorare per Lufthansa, di un lavoro come capitano e come pilota di voli a lungo raggio sarebbe stato praticamente impossibile'':
Privatamente esce l'immagine di un uomo gentile: ''Durante i voli era una persona carina e aperta. Privatamente era molto tenero, un uomo che aveva bisogno d'amore. Era una brava persona, in grado di essere tanto dolce. Mi regalava fiori'', racconta sotto anonimato la ventiseienne, che fa l'assistente di volo. Poi il quadro cambia: ''Abbiamo parlato sempre molto anche di lavoro e in quei frangenti era un'altra persona. Si arrabbiava per le condizioni in cui dovevamo lavorare. Troppo poco denaro, paura per il contratto, troppa pressione''.
Secondo la giovane Lubitz aveva già in mente per questo un gesto eclatante: ''Da quando ho sentito del disastro mi torna sempre in mente una frase che ha detto. 'Un giorno farò qualcosa che cambierà l'intero sistema e tutti allora conosceranno il mio nome e se lo ricorderanno'. Non ho mai capito cosa intendesse, ma ora ha un senso''. La relazione è durata cinque mesi, in cui i due hanno spesso volato insieme e condiviso stanze d'hotel nascondendo la relazione ai colleghi, racconta Bild. ''Ci siamo conosciuti l'anno scorso su un volo, ci siamo scambiati i numeri di telefono e siamo rimasti in contatto. Di lì le cose sono cresciute, ma non ho mai voluto che diventasse ufficiale. Per questo ci incontravamo in hotel, perché non mi piace mischiare l'amore con il lavoro''.(

La procura di Dusseldorf ha trovato nell'appartamento del copilota Andreas Lubitz un certificato di malattia per il giorno della tragedia. Lo riferisce lo Spiegel, mentre gli inquirenti riferiscono che l'uomo avrebbe nascosto a Germanwings i suoi problemi. In particolare, nel 2009 gli fu diagnosticato 'un grave episodio depressivo poi rientrato' e sarebbe stato sotto trattamento psichiatrico per un anno e mezzo. Inoltre di recente avuto 'una crisi di coppia con la sua ragazza'. La procura continua a escludere moventi di carattere politico-religioso, e non ha trovato nessuna lettera d'addio.
In centro volo Montabaur, Lubitz era 'normale' - "Non mi sono mai accorto di una cosa del genere. Mi è sempre sembrato un ragazzo assolutamente normale. Dei problemi di cui parla oggi la Procura non so nulla". Dieter Wagner, membro dell'Associazione di Volo LSC di Montabaur, racconta all'ANSA davanti agli aerei leggeri utilizzati dai giovani della zona, di aver conosciuto bene Andreas Lubitz . Era amico di mia nipote", aggiunge, ribadendo che nessuno all'Associazione, a suo avviso, sarebbe stato a conoscenza dei problemi psicologici del copilota di Germanwings. Un altro associato, Ernst Mueller, descrive gli alianti utilizzati dai giovani di Montabaur. Mostrandone uno bianco, a due posti, senza motore, l'uomo spiega: "su un modello come questo, se non proprio su questo aereo, ha imparato a volare Andreas Lubitz". Mueller racconta di aver smesso di volare da qualche anno a causa di una problema agli occhi, "non si può volare se non si è nelle condizioni giuste". Il ragazzo di cui tutti parlano oggi nel piccolo centro tedesco, lui non lo conosceva. "Sono troppo anziano, non conosco quelli così giovani", conclude prima di accingersi a riparare un piccolo mezzo di volo leggero nell'hangar che si trova a pochi chilometri dalla casa del pilota responsabile del disastro aereo di Germanwings.

"La passione di Lubitz era volare sulle Alpi". Lo ha raccontato all'ANSA Dieter Wagner, nel Centro volo di Montabaur, cittadina di origine del copilota di Germanwings responsabile del disastro. "Con l'Associazione - ha affermato l'uomo - abbiamo fatto delle escursioni sulle Alpi francesi. Lui era amico di mia nipote e volavano insieme". Nella missione in Francia con l'Associazione avrebbero sorvolato una zona a pochi chilometri da dove è avvenuto l'impatto dell'Airbus A320 con la montagna.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo