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Pensioni, è ufficiale: Draghi elimina Quota 100

Pensioni, è ufficiale: Draghi elimina Quota 100

In seguito alla formazione del nuovo Governo italiano, la squadra governativa sarà guidata da parte dell’attuale Presidente del Consiglio, ovvero l’esperto economista italiano nonché ex banchiere della Banca Centrale Europea Mario Draghi.

L’attuale premier, appena ricevuto il mandato, si è immediatamente messo a lavoro al fine di identificare ed introdurre le nuove misure economiche straordinarie in favore delle categorie di lavoratori e di famiglie maggiormente colpite dalla crisi conseguente alle misure restrittive messe in atto dal Governo al fine di contenere i contagi da Coronavirus. 

Ne è quindi derivata l’introduzione del Decreto Sostegni, il decreto-legge che ha prorogato alcune misure già approvate dal precedente Governo così come ha disposto l’erogazione di nuovi bonus e aiuti. 

Attualmente, tuttavia, si fa sempre più strada l’ipotesi di una rivoluzione radicale del sistema pensionistico oggi in vigore, che potrebbe così portare a cambiamenti importanti.

Tra le prime indiscrezioni in merito al mutamento del sistema delle pensioni, vi è sicuramente quella dell’eliminazione della formula di pensionamento anticipato della Quota 100.

Questa misura potrebbe quindi portare alla necessità per il Governo Draghi di elaborare una nuova tipologia di sistema di pensionamento attraverso l’elaborazione di ulteriori formule e, dunque, nuovi requisiti, che potrebbero permettere ai cittadini italiani di uscire prima dal mondo del lavoro.

Infatti, secondo quanto emerso dalle prime voci, sembra che pur non essendo il tema pensioni tra le priorità del Governo, l’attuale premier Draghi, potrebbe essere in procinto di elaborare delle nuove formule di pensionamento, maggiormente adatte alle politiche e alle indicazioni della Comunità Europea, da sempre contro il meccanismo tipico della Quota 100. 

Ecco, dunque, quali sono le proposte che attualmente risultano essere al vaglio della squadra di Governo, quali potrebbero essere i primi cambiamenti che interesseranno il nuovo sistema di pensionamento e quali i nuovi requisiti anagrafici e contributivi. 

 

Pensioni oggi: come funziona il sistema pensionistico attuale 

Per comprendere fino in fondo la portata dei nuovi cambiamenti che, secondo quanto emerso dalle prime indiscrezioni di Palazzo Chigi, potrebbero coinvolgere le pensioni, occorre sottolineare come funziona oggi il sistema pensionistico italiano e quali sono le principali modalità previste per permettere ad un cittadino italiano di uscire prima dal mondo del lavoro, accedendo alle formule di pensionamento anticipato. 

In questo contesto, il sistema pensionistico che risulta essere attualmente vigente, prevede due principali possibilità per i cittadini italiani di accedere all’assegno pensionistico italiano: quello della tradizionale pensione di vecchiaia e quello di accedere ad una delle varie formule di pensionamento anticipato oggi in vigore.

Per quanto riguarda la normativa che prevedere il regolamento della classica pensione di vecchiaia, questa stabilisce che i cittadini italiani possono uscire dal mondo del lavoro solamente nei casi in cui abbiano raggiunto il requisito anagrafica di almeno 67 anni e quello contributivo di 20 anni. 

In tutti i casi, è opportuno sottolineare che i requisiti legati all’età anagrafica sono legati direttamente alle statistiche ISTAT in riferimento al dato sull’aspettativa di vita media. 

Dunque, il requisito attualmente in vigore dei 67 anni è valido soltanto durante il periodo temporale compreso tra il 2019 ed il 2022, e potrebbe quindi subire diverse variazioni durante il corso degli anni, ottenendo un aumento del requisito anagrafico nei casi in cui si verifichi un incremento legato all’età media di speranza di vita.

 

Pensione anticipata: quali sono le formule 2021

In merito, invece, alle diverse possibilità di accesso alla pensione mediante le varie tipologie di formule di pensionamento anticipato, in questo caso sono previste differenti formule, sulla base dell’applicazione delle disposizioni espresse all’interno della cosiddetta Legge Fornero. 

Queste formule di pensionamento anticipato sono comprese nella formula della Quota 100, la formula dell’APE volontario e quella dell’APE sociale, così come anche quella prettamente dedicata alle donne lavoratrici sia dipendenti che autonome con la formula dell’Opzione Donna.

A queste formule di pensionamento straordinario se ne aggiunge una quarta, legata alla possibilità offerta alle categorie di lavoratori che svolgono delle attività considerate usuranti o anche i lavoratori precoci, che permette così di accedere alla pensione anticipata, qualora siano in possesso di specifici requisiti. 

In tutti questi casi, è opportuno chiarire che la maggior parte di queste formule saranno coinvolte dal termine ultimo dell’iter di sperimentazione, che avverrà proprio alla fine del 2021, ovvero il 31 dicembre 2021.

È anche per questa motivazione che si avvalora ancora di più l’ipotesi di una nuova rivoluzione del sistema pensionistico italiano, attraverso la riformulazione di nuove possibilità di accesso all’assegno pensionistico in maniera anticipata. 

 

Le formule della Quota 100 e l’APE sociale

Tra le formule di pensionamento anticipato che hanno riscontrato maggiori discussioni e critiche vi è sicuramente quella della Quota 100. 

Si tratta di una formula che permetterebbe a tutti i lavoratori italiani dipendenti ed autonomi di uscire prima dal mondo del lavoro, se in possesso di determinati requisiti anagrafici e contributivi. 

Nello specifico, grazie alla Quota 100, quest’anno chi desidera lasciare il lavoro e percepire un assegno pensionistico, potrà farlo soltanto nei casi in cui il lavoratore risulta avere un’età anagrafica pari a 62 anni ed una contributiva di almeno 38 anni. 

In merito, invece, alla formula dell’APE sociale, viene data la possibilità esclusivamente ad alcune categorie specifiche di lavoratori di richiedere il pensionamento anticipato, i quali allo stesso tempo dovranno comunque aver conseguito entro la fine dell’anno una serie di requisiti.

Nel dettaglio, potranno accedere alla formula di pensionamento anticipato dell’APE sociale, quei lavoratori considerati caregiver, lavoratori che presentano una disabilità di almeno il 74% che influisce sulla propria capacità lavorativa, cittadini che risultano essere disoccupati da almeno tre mesi, così come anche quelle categorie di lavoratori che effettuano delle attività che rientrano nelle cosiddette mansioni usuranti, che hanno un contratto da lavoratore dipendente. 

Dunque, per chi intende quest’anno accedere alla formula di pensionamento anticipato attraverso l’APE sociale, potrà farlo soltanto se avrà conseguito entro la fine dell’anno 63 anni e un’età contributiva di almeno 30 anni.

 

Come cambiano le pensioni 2022 con Draghi

La formula della Quota 100, come detto, sarà coinvolta dalla fase di scadenza del suo iter di sperimentazione alla fine di quest’anno. 

Per questo motivo, l’ipotesi di un possibile addio definitivo di questa formula di pensionamento anticipato da parte del premier Mario Draghi, è sempre più vicina. 

Inoltre, ad aggravare le sorti della Quota 100, vi è anche l’opinione più volte espressa da parte della Commissione dell’Unione Europea, fortemente contraria alle caratteristiche della Quota 100.

Dunque, tra le principali indiscrezioni, sembrerebbe che il Governo italiano si stia mettendo a lavoro al fine di elaborare un sistema pensionistico molto più propenso ad accogliere le idee europee, così da non mettere a rischio i fondi relativi al Recovery Fund.

 

Quota 102 e Quota 92: le ipotesi

Tra le ipotesi più avvalorate in merito alle nuove formule di pensionamento anticipato che potrebbero così andare a sostituire definitivamente quella della Quota 100, vi sono la Quota 92 e la Quota 102.

Per quanto riguarda la formula della Quota 92, questa è stata più volte oggetto di proposta da parte dell’esponente del Partito Democratico, Graziano Delrio.

Attraverso questa nuova formula, i lavoratori italiani potrebbero andare in pensione in anticipo se conseguiranno 62 anni di età e 30 anni di contributi. 

Un’altra ipotesi, invece, è quella della Quota 102, attraverso cui potrebbero accedere all’assegno anticipato della pensione, i lavoratori italiani che otterranno 64 anni di età e 38 anni di contributi. 

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