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Consumazioni solo ai tavoli all’aperto, gli esercenti insorgono: «Accanimento»

Consumazioni solo ai tavoli all’aperto, gli esercenti insorgono: «Accanimento»

NAPOLI. L’obbligo di tavoli al-
l’aperto per il servizio di risto- ranti e bar dell’ultimo decreto del governo Draghi provoca la dura reazione delle associazioni di ca- tegoria del commercio. «Ancora una volta assistiamo a un feroce accanimento contro le attività commerciali – attacca Vincenzo Schiavo, presidente di Confeser- centi Campania - di cui non com- prendiamo l’origine. È inconce- pibile vietare il consumo al ban- co anche in zona gialla, non è possibile autorizzare la vendita unicamente ai bar e ristoranti che hanno tavoli all’esterno. In Cam- pania, ci sono oltre 57mila atti- vità che si occupano di somministrazione che
danno lavoro a più di 250mila persone. Di que- ste soltanto il 30 per cen- to ha la possibilità di ser- vizio all’aperto. Tutti gli altri dovranno continua- re a tenere le saracine- sche abbassate. In queste condizioni oltre 10mila esercizi sono a rischio chiusura». La decisione ha sollevato proteste da parte di tutti i ristoratori e gestori di bar e pub della Campania «La politica nazionale non si rende conto quanto una deci-sione del genere influisca sulla economia del momento e sulla pianificazione del turismo futu- ro. I turisti stranieri non verran- no in Italia la prossima estate sa- pendo di non poter consumare una caffè in un bar o un buon pa- sto in un ristorante» conclude Schiavo. Dal canto proprio, Car- la della Corte, presidente di Confcommercio Napoli, è chia- ra: «Il ritorno alla zona gialla è inaspettato ma molto desiderato. Speriamo che, nel rispetto delle regole, riparta la vita normale e le aziende del commercio e della ristorazione possano finalmente ricominciare a lavorare. Trovo ingiusta la chiusura dei pubblici esercizi che non hanno spazi al- l’aperto. I contagi non avvengo-
no nei negozi e nei ristoranti ma a scuola, nei mezzi pubblici e nei tribunali visto che sono aumen- tati anche durante le nostre in- giuste chiusure». E Roberta Ba- carelli, di Federmoda Confcom- mercio, aggiunge: «Con il pas- saggio della Campania in zona gialla ci aspettiamo una ripresa più significativa del commercio. L’apertura dei ristoranti comun- que è un ritorno alla vita socia- le e quindi un motivo in più per interessarsi agli abiti che ven- diamo. Ovviamente siamo anche molto dispiaciuti per quelli che non apriranno non avendo spazio all’aperto. È assurdo. Questo lunghissimo periodo di chiusura continua a penalizzare delle ca- tegorie che avranno sempre più difficoltà e rischieranno di non riaprire. Va assolutamente rivi- sta questa legge e la storia dei colori è chiaro che non funziona. Non capisco perché visto il falli- mento non copiano da altri pae- si la cui situazione è nettamente migliore della nostra». Infine: «Non possiamo più continuare a subire né chiusure né imposizio- ni senza avere in cambio i giusti indennizzi o quantomeno la so- spensione del pagamento delle tasse. Speriamo che riprendano i matrimoni e le feste pur sapen- do che chiaramente i numeri do- vranno essere diversi da quelli a cui eravamo abituati». 
 

(ph. Ciro De Luca)

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