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27 Aprile 2021 - 08:26
Mutuo e prima casa, previste dal Pnrr risorse per aiutare i giovani.
In arrivo decreto
«In un prossimo decreto, di imminente approvazione - ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, illustrando alla Camera il Piano nazionale di ripresa e resilienza - sono previste altre risorse per aiutare i giovani a contrarre un mutuo per acquistare una casa. Sarà possibile non pagare un anticipo, grazie all’introduzione di una garanzia statale».
«Un Piano che guarda alle prossime generazioni deve infatti riconoscere la nostra realtà demografica - ha sottolineato Draghi -.
Siamo uno dei Paesi con la più bassa fecondità in Europa: meno di 1,3 figli per ciascuna donna contro quasi 1,6 della media Ue.
Per mettere i nostri giovani nella condizione di formare una famiglia, dobbiamo rispondere a tre loro richieste: un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro».
Comprare casa per gli under 35 sarà più facile
E ancora: «I giovani saranno tra i principali beneficiari di tutto il Piano - ha detto il presidente del Consiglio -.
Gli investimenti e le riforme sulla transizione ecologica creeranno principalmente occupazione giovanile.
La creazione di opportunità per i giovani nel mondo del lavoro sarà anche l’effetto naturale degli interventi sulla digitalizzazione che, tra l’altro, consentiranno di completare la connettività delle scuole».
Comprare casa per gli under 35 sarà più facile. Non servirà infatti più un anticipo per aprire un mutuo, a fare da garante ci penserà lo Stato.
Il governo è pronto ad approvare con il prossimo decreto legge Imprese una nuova misura per aiutare i "giovani a mettere su famiglia" e quindi a combattere la denatalità.
La misura dovrebbe aggiungersi, è tutto ancora da scrivere nel dettaglio, agli sgravi fiscali proprio sull'accensione dei prestiti per l'acquisto della prima abitazione per i più giovani annunciati pochi giorni fa con il Documento di economia e finanza.
Possibile però che ci sia bisogno ancora di un po' di tempo per il nuovo decreto, che utilizzerà i 40 miliardi dell'ultimo scostamento di bilancio e servirà a dare respiro alle attività rimaste bloccate dalle chiusure anti-Covid: con gli uffici concentrati a chiudere il Recovery Plan difficile infatti che il testo sia pronto per arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri già questa settimana, più probabile slitti a quella successiva.
E sono dunque ancora da stimare le risorse necessarie a far partire la misura.
Due anni fa il decreto Crescita aveva messo 100 milioni per finanziare il Fondo prima casa per le giovani coppie che offriva garanzia statale, nella misura del 50%, ai mutui erogati per l'acquisto o la ristrutturazione.
"Un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro" sono i tre pilastri su cui si può e si deve costruire in Paese diverso per le nuove generazioni, è la convinzione del premier.
Ed ecco quindi, la promessa di "infrastrutture sociali e case popolari", più asili nido, ma anche una spinta con 600 milioni al sistema della formazione duale per rendere i "sistemi di istruzione e formazione più in linea con il mercato del lavoro".
Spazio infine allo sport (un miliardo per le palestre) e anche al Servizio civile con 650 milioni in due anni e a incentivi per le attività imprenditoriali nel settore turistico.
Recovery Plan, il premier Mario Draghi illustra alla Camera il Piano nazionale di ripresa e resilienza, approvato dal Cdm, un piano che "non è solo numeri e scadenze", dentro ci sono "le vite degli italiani" e "il destino del Paese", sottolinea il presidente del Consiglio. E avverte: "Ritardi, inefficienze, miopi visioni di parte anteposte al bene comune peseranno direttamente sulle nostre vite". Quindi lancia un appello per la costruzione del futuro dell'Italia: "Sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti".
Draghi alla Camera, il discorso sul recovery plan
"Sbaglieremmo tutti a pensare che il Piano nazionale di ripresa e resilienza, pur nella sua storica importanza, sia solo un insieme di progetti tanto necessari quanto ambiziosi, di numeri, obiettivi, scadenze.
Vi proporrei di leggerlo anche in un altro modo" dice il presidente del Consiglio. "Metteteci dentro le vite degli italiani, le nostre ma soprattutto quelle dei giovani, delle donne, dei cittadini che verranno.
Le attese di chi più ha sofferto gli effetti devastanti della pandemia. Le aspirazioni delle famiglie preoccupate per l’educazione e il futuro dei propri figli. Le giuste rivendicazioni di chi un lavoro non ce l’ha o lo ha perso.
Le preoccupazioni di chi ha dovuto chiudere la propria attività per permettere a noi tutti di frenare il contagio. L’ansia dei territori svantaggiati di affrancarsi da disagi e povertà. La consapevolezza di ogni comunità che l’ambiente va tutelato e rispettato" afferma il premier.
"Ma, nell’insieme dei programmi che oggi presento alla vostra attenzione, c’è anche e soprattutto - sottolinea Draghi - il destino del Paese.
La misura di quello che sarà il suo ruolo nella comunità internazionale. La sua credibilità e reputazione come fondatore dell’Unione europea e protagonista del mondo occidentale".
"Non è dunque solo una questione di reddito, lavoro, benessere, ma anche di valori civili, di sentimenti della nostra comunità nazionale che nessun numero, nessuna tabella potranno mai rappresentare".
Avverte il presidente del Consiglio: "Sia chiaro che, nel realizzare i progetti, ritardi, inefficienze, miopi visioni di parte anteposte al bene comune peseranno direttamente sulle nostre vite. Soprattutto su quelle dei cittadini più deboli e sui nostri figli e nipoti. E forse non vi sarà più il tempo per porvi rimedio".
Draghi cita De Gasperi. "Nel presentare questo documento, al quale è strettamente legato il nostro futuro, vorrei riprendere, specie all’indomani della celebrazione del 25 aprile, una testimonianza di uno dei padri della nostra Repubblica. Scriveva Alcide De Gasperi nel 1943: 'Vero è che il funzionamento della democrazia economica esige disinteresse, come quello della democrazia politica suppone la virtù del carattere. L’opera di rinnovamento fallirà, se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune'. A noi l’onere e l’onore di preparare nel modo migliore l’Italia di domani" dice il premier.
OBIETTIVI E CIFRE
Draghi spiega che "nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi di euro. A tali risorse, si aggiungono poi quelle rese disponibili dal programma REACT-EU che, come previsto dalla normativa Ue, vengono spese negli anni 2021-2023. Si tratta di altri fondi per ulteriori 13 miliardi". Il Piano, evidenzia, "ha effetti significativi sulle principali variabili economiche. Nel 2026 il Pil sarà di circa 3,6 punti percentuali superiore rispetto a uno scenario di riferimento che non tiene conto dell’attuazione del Piano. Ne beneficia anche l’occupazione che sarà più elevata, di 3,2 punti percentuali rispetto allo scenario base nel triennio 2024-2026".
Il premier illustra il Pnrr il cui primo obiettivo "con un orizzonte temporale ravvicinato, risiede nel riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica. La pandemia ci ha colpito più dei nostri vicini europei". "Abbiamo raggiunto il numero di quasi 120.000 morti per il Covid-19, a cui si aggiungono i tanti mai registrati. Nel 2020 il Pil è caduto dell’8,9 per cento, l’occupazione è scesa del 2,8 per cento, ma il crollo delle ore lavorate è stato dell’11 per cento, il che dà la misura della gravità della crisi. I giovani e le donne hanno sofferto un calo di occupazione molto superiore alla media, particolarmente nel caso dei giovani nella fascia di età 15-24 anni". "Le misure di sostegno all’occupazione e ai redditi dei lavoratori hanno notevolmente attutito l’impatto sociale della pandemia. Tuttavia, l’impatto si è sentito soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione".
"Tra il 2005 e il 2019, il numero di persone sotto la soglia di povertà assoluta è salito dal 3,3 al 7,7 per cento, per poi aumentare fino al 9,4 per cento nel 2020. Ancora una volta - sottolinea Draghi - ad essere particolarmente colpiti sono stati donne e giovani e ancora una volta soprattutto nel Mezzogiorno".
Il premier evidenzia poi che "con una prospettiva più di medio-lungo termine, il Piano affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da decenni: i perduranti divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico. Infine, le risorse del Piano contribuiscono a dare impulso a una compiuta transizione ecologica".
"Il Piano è articolato in progetti di investimento e riforme. L’accento sulle riforme è fondamentale - rimarca - Queste non solo consentono di dare efficacia e rapida attuazione agli stessi investimenti, ma anche di superare le debolezze strutturali che hanno per lungo tempo rallentato la crescita e determinato livelli occupazionali insoddisfacenti, soprattutto per i giovani e le donne. Le riforme e gli investimenti sono corredati da obiettivi quantitativi e traguardi intermedi e sono organizzate in sei Missioni".
CABINA DI REGIA
Il premier spiega poi che "è prevista una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio, con il compito tra l’altro di interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità nell’attuazione del Piano". E sottolinea "l’importante ruolo svolto da Regioni ed Enti locali nell’ambito dell’attuazione del Piano. Sono infatti responsabili della realizzazione di quasi 90 miliardi di investimenti, circa il 40 per cento del totale, in particolare con riferimento alla transizione ecologica, all’inclusione e coesione sociale e alla salute".
"Il governo del Piano è strutturato su diversi livelli. L’attuazione delle iniziative e delle riforme, nonché la gestione delle risorse finanziarie, sono responsabilità dei Ministeri e le autorità locali, che sono chiamati a uno straordinario impegno in termini di organizzazione, programmazione e gestione. Le funzioni di monitoraggio, controllo e rendicontazione e i contatti con la Commissione Europea sono affidati al Ministero dell’Economia e delle Finanze" dice il premier.
Draghi conclude ringraziando "questo Parlamento per l’impulso politico che anima tutto il Piano: l’attenzione a ambiente, giovani, donne, mezzogiorno che informa ogni intervento è prima di tutto frutto della vostra azione. Sono certo che riusciremo ad attuare questo Piano. Sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti". "Questa certezza - afferma il presidente del Consiglio - non è sconsiderato ottimismo, ma fiducia negli Italiani, nel mio popolo, nella nostra capacità di lavorare insieme quando l’emergenza ci chiama alla solidarietà, alla responsabilità. È con la fiducia che questo appello allo spirito repubblicano verrà ascoltato, e che si tradurrà nella costruzione del nostro futuro, che presento oggi questo Piano al Parlamento".
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